Cratere con Vesuvio. paesaggio
dipinto,
ca 1930/00/00 - ca 1930/00/00
De Lisio Arnaldo (1869/ 1949)
1869/ 1949
Dipinto a olio su tela raffigurante una veduta del Vesuvio in eruzione
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
De Lisio Arnaldo (1869/ 1949)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Michele Praitano
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pistilli
- INDIRIZZO Salita San Bartolomeo 18, Campobasso (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Arnaldo de Lisio, allievo a Napoli di Morelli, Perricci e Toma, si affermò come ritrattista e decoratore. Determinanti per la sua formazione artistica furono anche i contatti con il pittore Eduardo Dalbono. Nel 1889, insieme a Mancini, Ragione e Scoppetta, si recò a Parigi per osservare da vicino le opere degli impressionisti. L'esperienza parigina diede nuova linfa alla sua produzione, che si caratterizzò per la commistione stilistica tra la nuova corrente pittorica e la tradizione ottocentesca napoletana. Nel 1903 ritornò a Napoli, dove rimase per il ventennio successivo. L’artista ormai affermato, nel 1923 si trasferì a Roma, dove riscosse un ampio successo come ritrattista. Pur viaggiando spesso e ritornando più volte a Castelbottaccio, suo paese natale, visse per lo più a Napoli, dove morì nel 1949. De Lisio fu una artista versatile e abile a far propri i diversi linguaggi pittorici, muovendosi fra realismo, pittura di storia, atmosfere alla Michetti, riflessi francesi e novecentismo. L’opera, databile intorno al 1930, dimostra come il pittore sapesse offrire interpretazioni interessanti, improntate a un cromatismo saldo e costruttivo dell’immagine, ispirato dallo spoglio paesaggio vesuviano. Sul cielo grigio, il tumultuoso sviluppo di fumi, vapori e ceneri, e i bagliori ramati della lava creano un effetto espressionista. Il dipinto appartiene alla collezione che Michele Praitano ha donato nel 2014 ai cittadini e ai visitatori del Molise. Il collezionista campobassano fu animato da una passione per l'arte intesa come passione civile; seguendo lo spirito dell’architetto Giuseppe Barone, il cui lascito fu all'origine del museo civico di Baranello e di suo zio Giuseppe Ottavio Eliseo che donò alla Biblioteca “P. Albino” di Campobasso il corpus grafico barocco di Paolo Saverio Di Zinno, Praitano intraprese iniziative tese a far si che l'arte e la cultura fossero accessibili ai cittadini: con tenacia operò affinché l'intera collezione di Giuseppe Ottavio Eliseo fosse acquisita dalla Provincia di Campobasso nel 1996; attraverso l'associazionismo promosse la conoscenza dell'arte tra le nuove generazioni e il restauro del patrimonio artistico. Questa passione culturale e civile è culminata nel 2014 con l’atto attraverso cui ha deciso di destinare al pubblico la sua collezione, formata in oltre cinquant'anni di ricerca in Italia e all'estero
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400079647
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2011
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
2021
- ISCRIZIONI in basso a destra - A. de Lisio - a pennello - italiano
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
decreto di vincolo (1)
decreto di vincolo (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0