Cos'è il catalogo generale dei beni culturali
La catalogazione ha lo scopo di identificare e descrivere i beni culturali per i quali sia stato riconosciuto un interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico; le attività di catalogazione sono assicurate dallo Stato con il concorso delle Regioni e degli altri enti territoriali. Il Catalogo Generale dei Beni Culturali raccoglie i risultati delle attività di catalogazione, e risponde alle finalità di tutela e di valorizzazione dei beni culturali attraverso la conoscenza dei beni nel loro contesto.
I dati oggi presenti nel Catalogo Generale dei Beni Culturali sono in gran parte forniti dal SiGECWeb - Sistema informativo generale del catalogo, realizzato con l’obiettivo di unificare e ottimizzare i processi connessi alla catalogazione del patrimonio culturale, assicurando la qualità dei dati prodotti e la loro rispondenza agli standard nazionali; l’omogeneità delle informazioni è, infatti, il presupposto indispensabile per la loro immediata disponibilità, il corretto utilizzo e la condivisione. Il Catalogo generale dei Beni Culturali, ad oggi, include anche i dati prodotti e raccolti dai centri di documentazione regionali, che vengono attualmente gestiti e valorizzati a livello territoriale a partire da quelli pubblicati in formato aperto.
All'interno del Catalogo Generale dei Beni Culturali sono consultabili informazioni - codificate da specialisti afferenti ai diversi ambiti disciplinari e adeguatamente formati sugli standard catalografici - sulle seguenti tipologie di beni:
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Settore disciplinare |
Tipologia di beni |
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Beni archeologici |
Antropologia Fisica Complessi archeologici Monumenti archeologici Reperti archeologici Saggi stratigrafici Siti archeologici Tabella materiali archeologici |
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Beni architettonici e paesaggistici |
Architettura Parchi/giardini |
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Beni demoetnoantropologici |
Beni demoetnoantropologici immateriali Beni demoetnoantropologici materiali |
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Beni fotografici |
Fotografia Fondi fotografici |
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Beni musicali |
Strumenti musicali Strumenti musicali-Organo |
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Beni naturalistici |
Antropologia fisica Beni naturalistici - Botanica Beni naturalistici - Mineralogia Beni naturalistici - Paleontologia Beni naturalistici - Petrologia Beni naturalistici - Planetologia Beni naturalistici - Zoologia |
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Beni numismatici |
Beni numismatici |
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Beni scientifici e tecnologici |
Patrimonio scientifico e tecnologico |
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Beni storici e artistici |
Disegni Matrici incise Opere/oggetti d’arte Opere/oggetti d’arte contemporanea Stampe Vestimenti antichi/contemporanei |
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Tutti i beni |
Scheda Anagrafica |
Quest’ultima scheda SCAN – Scheda Anagrafica nasce con lo scopo di mettere a disposizione dei catalogatori uno strumento "trasversale e intersettoriale" da applicare nelle situazioni in cui occorra effettuare censimenti speditivi per la mappatura dei beni, o acquisire nel catalogo dati da altri sistemi informativi non del tutto allineati con gli standard ICCD, assegnando ai beni interessati da tali attività il codice univoco nazionale (NCT).
Il nuovo sito del Catalogo generale dei beni culturali
Nell’ottica di contribuire alla piena fruizione e valorizzazione delle risorse disponibili in rete e dare impulso alla digitalizzazione del patrimonio culturale, l’ICCD nel 2021 ha reso pubblico il nuovo sito web del Catalogo Generale dei Beni Culturali . L’attuale interfaccia di consultazione aderisce alla politica nazionale di apertura dei dati, che prevede la possibilità di creare infinite relazioni tra informazioni sul patrimonio culturale, secondo il paradigma dei Linked Open Data.
I Linked Open Data sono dati in formato aperto e collegabili ad altre fonti di informazione. Agevolano il riuso delle risorse pubblicate sul web e l’interconnessione tra i dati, grazie a meccanismi di similitudine o di uguaglianza, contribuendo così ad ampliare e arricchire il patrimonio informativo di partenza.
Cosa viene pubblicato
Ad oggi sul sito web del Catalogo Generale dei Beni Culturali sono pubblicate tutte le schede di Catalogo presenti nel SiGECweb, dotate di almeno una immagine e i dataset regionali pubblicati come linked open data. (vedi Fonte dei dati ). L’ICCD ha, infatti, interesse a rendere fruibile l’intero patrimonio di schede finora realizzate, consolidando procedure dinamiche per la crescita di una mappa certificata, aggiornata e rappresentativa del patrimonio culturale in Italia, con il contributo di Soprintendenze, Musei, Regioni, Università, Enti ecclesiastici, altri soggetti pubblici e privati.
Per gestire la diffusione sul web dei dati contenuti nelle schede di catalogo è stata predisposta, nei tracciati schedografici (campi semplici e sottocampi), la possibilità di definire il livello di visibilità di alcuni contenuti, in relazione all’eventualità che facciano riferimento a dati riservati per motivi di protezione della privacy o di tutela. La responsabilità dell’attribuzione dei livelli di visibilità è di competenza degli enti produttori del dato. Si veda: Schede di catalogo: gestione della visibilità dei dati per la diffusione pubblica sul web ICCD, 2021 all’indirizzo: http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=8374 .
Modalità di navigazione
L’Home Page del nuovo sito web del Catalogo Generale dei Beni Culturali si presenta divisa in tre macro-sezioni:
- Nella prima in alto è possibile trovare i dati relativi agli autori e ai luoghi della cultura che si aggiornano continuamente; il Sistema, infatti, ad ogni aggiornamento della pagina propone di volta in volta nuovi contenuti in ordine casuale.
- A seguire, nella fascia centrale, vi sono i dati del Catalogo già divisi per tipologia di Beni (storici e artistici, archeologici, naturalistici, fotografici, demoetnoantropologici, numismatici, architettonici e paesaggistici, scientifici e tecnologici e musicali). In questa sezione è disponibile lo strumento di ricerca semplice e avanzata che consente all’utente di ottenere risultati di maggior dettaglio.
-Scorrendo la Home Page, verso il basso, è invece possibile esplorare la navigazione su mappa dei luoghi della cultura e dei beni in essi conservati. Attraverso questo strumento l’utente potrà accedere facilmente a un insieme di dati distribuiti sul territorio, arricchendo l’esperienza di fruizione in situ del bene culturale.
La scheda autore
Cliccando su un autore, si accede alla visualizzazione della pagina dedicata e, grazie alle relazioni semantiche, all’eventuale collegamento ad altre voci d’autore su Wikidata (vedi di seguito, aspetti tecnologici). In tal caso, sulla parte destra dello schermo appariranno informazioni da altre fonti come: voci dell’Enciclopedia Treccani, immagini pertinenti da Wikimedia, etc.
La scheda luogo della cultura
Cliccando su un luogo della cultura, si accede alla pagina dove è possibile consultare le informazioni relative alle sedi conservative dei beni catalogati. Se presente la relazione con il Database Luoghi della Cultura del MiC e/o Wikidata saranno disponibili, nella parte destra dello schermo nella sezione “altre risorse dalla rete”, ulteriori fonti di informazione e immagini da Wikimedia, se disponibili.
La scheda bene culturale
Cliccando su un bene, si accede alla sua pagina dedicata, suddivisa in tre sezioni:
- in alto, si trova il titolo del bene, accompagnato dagli estremi cronologici dell’opera e dalle indicazioni sugli autori. A destra, è presente un’anteprima dell’immagine (per visualizzare l’immagine intera, è sufficiente cliccarci sopra). A sinistra, sono riportati alcuni dettagli sul bene.
Per consultare la scheda di catalogo completa, è necessario cliccare sul link che permette di scaricare il documento in formato PDF, generato direttamente dal sistema SiGECweb (o dalle pagine del sistema da cui sono stati estratti i dati aperti condivisi). Sarà anche possibile visualizzare i dati direttamente in formato RDF con il l’apposito link che rimanda al sito dati.cultura.gov.it.
Infine, in basso, sono mostrati alcuni suggerimenti relativi al contesto del bene, come opere dello stesso autore o dello stesso periodo, e una mappa geografica che indica la sua collocazione.
La ricerca libera
È una ricerca Google like , che permette di cercare tra tutte le informazioni che vengono pubblicate sul sito del Catalogo, così da mostrare all’utente i risultati più pertinenti.
La ricerca avanzata
Consente la ricerca su una serie di elementi informativi trasversali alla maggior parte delle schede di catalogo. E’ possibile cercare sul campo “denominazione” (es. “Primavera”, “Chiesa di San Paolo”), su “definizione dell’oggetto” (es.: dipinto, anfiteatro), su “soggetto” (es.: veduta urbana, scena campestre), sul “periodo cronologico”, su “autore”, su “ambito culturale”, su “provincia”, su “comune”, su “numero di catalogo generale”, su “materia e tecnica”, su “ente” (sia ente schedatore che ente competente per la tutela), su “luogo della cultura”, su “luogo di rilevamento” e “luogo di reperimento”. Avviando l’inserimento nel campo di ricerca, il sistema offre automaticamente i suggerimenti sulla base dei termini effettivamente contenuti nel sito.
Le faccette di ricerca
Dalla pagina di ricerca è possibile filtrare i risultati sulla base di alcuni criteri predefiniti (solo risultati con immagini, per categoria, per settore, per tipologia, per regione) oppure filtrare sulla base di alcuni ulteriori campi di ricerca (classificazione, autore, luogo della cultura, comune).
Fonte dei dati
Le funzioni di navigazione tra i beni del Catalogo permettono anche di accedere ai dati aperti dei cataloghi dei beni culturali di alcune regioni italiane. In particolare, nella parte inferiore destra dell’interfaccia di consultazione, nella sezione "Fonte dei Dati", è possibile visualizzare le schede provenienti dalle banche dati di Lombardia, Veneto, Sardegna, Emilia-Romagna, Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, e Basilicata. Cliccando su uno di questi dataset, verranno mostrati i beni presenti e, per ciascuno di essi, una scheda sintetica. Per ulteriori approfondimenti, in basso sono disponibili i link alla versione RDF della scheda e quello che rimanda alla Scheda Completa direttamente sul sito web della Regione.
Chatbot Cat-IA
A partire dall’aprile 2025 l’esperienza di ricerca e di consultazione sul sito del Catalogo Generale dei Beni Culturali si è arricchita con l’introduzione dell’agente conversazionale
Cat-IA basato sull’intelligenza artificiale generativa (“Catalogo” e “Intelligenza Artificiale”).
Il chatbot è stato progettato in via sperimentale da ICCD grazie ai servizi abilitanti di Ecomic – Ecosistema digitale per la cultura, utilizzando le tecnologie della piattaforma laboratorio DPaaS – Data Product as a Service, implementata dalla Digital Library nell'ambito dell'investimento PNRR M1C3 1.1. "Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale"
Si tratta di una soluzione digitale, in costante evoluzione, che facilita la fruizione del Catalogo poiché l’utente può rivolgere domande in linguaggio naturale e ricevere sia risposte sia suggerimenti di approfondimento.
Accedendo al portale del Catalogo generale dei beni culturali, l’utente attiva Cat-IA con il comando collocato in alto a destra che apre di lato una finestra di testo a comparsa dove può scrivere i propri quesiti e ricevere riscontri con rimandi alle schede, indicazioni per affinare la ricerca, suggerimenti per l’approfondimento.
Nel mese di luglio 2025 si è provveduto al rilascio della versione aggiornata (1.2) e per settembre 2025 è in programma il rilascio della versione 2.
Il collegamento con gli archivi fotografici
Attraverso l’utilizzo di linked open data sono stati collegati automaticamente i dati delle schede di catalogo con quelli presenti negli archivi fotografici dell’ICCD con l’obiettivo di dare organicità al complesso di contenuti catalografici e immagini fotografiche sul patrimonio che finora sono stati gestiti dall’Istituto su due distinte banche dati. I risultati di questo collegamento (effettuato al momento solo sugli autori delle opere) sono visibili a partire da una scheda autore (es. “Buonarroti”): il sistema mostrerà sia le schede di Catalogo che i fototipi di opere dell’autore selezionato.
Particolarità del portale
Grazie ai collegamenti stabiliti tra gli autori del Catalogo e le fonti della Linked Open Data Cloud, le pagine degli autori vengono alimentate con le informazioni recuperate in tempo reale dalla rete. Esse risultano quindi aggiornate ogni volta che le fonti esterne vengono arricchite con nuovi dati (come, ad esempio, le date di nascita, data di morte, luoghi, etc.).
Ogni pagina presenta dei collegamenti a fonti esterne relativi all’autore come VIAF, Library of Congress, Internet Archive, SBN , Wikidata, Treccani e con le immagini di opere di quell’autore presenti su Wikimedia.
I collegamenti con fonti esterne (interlink) sono stati realizzati in parte con procedure automatiche e in parte con una procedura semiautomatica tramite un’interfaccia grafica che richiede la validazione manuale dei collegamenti : OLAF – Open Linked Authority File (vedi di seguito)
Crowdsourcing
Il Portale è integrato con strumenti di crowdsourcing che consentono l’interazione diretta dell’utente registrato con il sistema per l’arricchimento dei dati sul patrimonio attraverso OLAF(Open Linked Authority File). Si tratta un’interfaccia che consente di associare gli autori delle opere del Catalogo Generale dei Beni Culturali alle entità presenti su Wikidata e in altre fonti della Linked Open Data Cloud connesse a Wikidata (ad esempio: VIAF – Virtual International Authority File, ULAN del Getty, Dizionario biografico Treccani, Enciclopedia Treccani, Smithsonian etc.).
Come funziona OLAF? OLAF raccoglie in input i dati sugli autori dal database del Catalogo generale dei beni culturali ed acquisisce in automatico le informazioni esposte sul Web da banche dati esterne (come Wikidata e VIAF).
L’interfaccia propone agli utenti registrati di selezionare, tra un ventaglio di uno o più candidati, l’entità di Wikidata più idonea all’associazione. Si può suggerire un’associazione rapidamente, confrontando i dati dei candidati con quelli presenti nel Catalogo dell’ICCD.
Che cosa succede dopo? i dati generati dagli utenti vengono inviati all’ICCD e sottoposti a un processo di validazione scientifica. Dopo la validazione, le associazioni vengono salvate definitivamente nel database del Catalogo (tecnicamente, per ogni autore con un’associazione confermata viene creata una relazione di identità, tramite la property owl:sameAs, che lo collega alla corrispondente entità di Wikidata, indicando che si tratta dello stesso concetto).
Queste associazioni ci consentono di arricchire il portale del Catalogo Generale dei Beni Culturali con le informazioni provenienti da fonti esterne interconnesse: la colonna destra delle pagine degli autori (“dalla rete”) è infatti alimentata da fonti esterne, e le risorse recuperate in tempo reale sfruttano le tecnologie Linked Open Data.
Aspetti tecnologici
Il collegamento ad altri dati viene realizzato a partire dai nomi degli autori, dagli istituti conservatori, dai nomi geografici, dai termini dei vocabolari chiusi e dai thesauri che l’ICCD ha messo a disposizione nel corso del tempo. I dati del Catalogo in formato LOD sono pubblicati seguendo specifici modelli concettuali, detti ontologie, che sono alla base del cosiddetto web semantico.
Una ontologia è una rappresentazione formale e condivisa dei concetti e delle mutue relazioni che caratterizzano un certo dominio di conoscenza. Descrive e definisce i termini e i concetti rappresentativi di un’area di conoscenza (dominio), nonché le relazioni che li collegano uno all’altro.
Alla base della pubblicazione dei dati del Catalogo vi sono le ontologie di ArCo - Architettura della conoscenza , modelli concettuali per la strutturazione della conoscenza per i beni culturali, rilasciati e ampliati dall’ICCD in collaborazione con l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR e il Dipartimento LILEC dell’Università di Bologna tra il 2018 e il 2020. ArCo intende rispecchiare l’analiticità strutturale delle schede elaborate dall’ ICCD nonché, valorizzare il contesto dei beni culturali e restituire la complessità dell’oggetto “bene culturale”, rafforzando la ricchezza semantica dei dati catalografici.
ArCo è allineata alle principali ontologie del dominio dei beni culturali (Europeana Data Model, Cidoc-CRM, Bibframe, Cultural-ON etc.), inoltre fa parte ufficialmente della rete di ontologie per la pubblica amministrazione rilasciate da AgID e definita OntoPiA
Le ontologie di ArCo ancora in via di sviluppo, si compongono di più moduli, tutti resi disponibili su GitHub con licenza aperta. (vedi https://github.com/italia/daf-ontologie-vocabolari-controllati) .
Come nasce questo sito?
Durante la prima fase dello sviluppo di ArCo l’ICCD ha indetto una Call to Co-Creation rivolta alle aziende informatiche che avevano collaborato allo sviluppo delle ontologie. L’obiettivo era quello di individuare modalità innovative di fruizione e consultazione del Catalogo generale dei beni culturali, che mettessero al centro l’esperienza utente e investigassero le potenzialità di interoperabilità dei dati catalografici prodotti da diverse istituzioni nel corso delle attività di ricerca sul territorio nazionale. Una giuria qualificata ha premiato la RTI Regesta e Synapta, cui si è deciso successivamente di affidare l’incarico di realizzare quanto progettato.