San Michele arcangelo combatte il demonio
La figura dell’arcangelo Michele, con le ali spiegate, domina la composizione.Porta i capelli biondi e mossi, con scriminatura centrale, che scendono sopra le orecchie. Indossa una lorica, tunica e sandali legati sino al polpaccio. Una fascia gli attraversa il petto e trattiene un mantello variamente panneggiato. Un braccio è sollevato e la mano tiene in mano una spada che punta, analogamente allo sguardo, verso il basso, dove si trova una creatura demoniaca. Un piede dell’angelo gli schiaccia la testa. La mano rimasta libera tiene in mano una catena alla quale è legato il demone. Le due figure sono poste su uno sperone roccioso dietro al quale sono dipinte fiamme e nubi rossastre che fungono da sfondo. La tela è posta entro una cornice in legno, intagliato, verniciato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a cassetta, battuta liscia, Fascia sottile interna intagliata a motivi vegetali stilizzati; centrale liscia; esterna perlinata
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 146 cm
Larghezza: 103.6 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centro-settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela presenta sul retro indicazioni inventariali relative all’appartenenza alle raccolte del Castello di Racconigi e, in precedenza, alle raccolte private dei sovrani sabaudi e della dotazione della corona, certificando la provenienza dell’opera da altra residenza sabauda. Il dipinto è replica, di fattura piuttosto modesta, della celebre tela dipinta da Guido Reni nel 1635 per la chiesa dei cappuccini di Roma intitolata all’Immacolata Concezione su commissione del cardinale di Sant’Onofrio, e ripetutamente replicata e citata, sia in forma pittorica che a stampa. Si ricordi, a titolo di esempio, in Piemonte, la libera replica di Rocco Comaneddi per il duomo di Fossano, eseguita a fine Settecento. La tela originale, celebrata dalla storiografia sin dal XVII secolo, fu eseguita a Bologna e inviata a Roma. Il dipinto potrebbe essere pervenuto come dono o come saggio da parte di qualche artista della corte inviato a perfezionarsi in Roma. I caratteri formali, infatti, permettono di collocarne l’esecuzione entro il XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399747
- NUMERO D'INVENTARIO R 7456
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 7456 (giallo) - capitale, numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0