motivi decorativi architettonici

dipinto murale (?) 1841/00/00 - (?) 1860/00/00

Pitture murali su intonaco che decorano le pareti e il soffitto della piccola saletta. Le pareti laterali sono ornate da grandi cornici verdi con profilo giallo e colonne marmorizzate, con capitello composito, sulle quali poggia una trabeazione chiara con architrave marmorizzato color porpora. In alto compaiono putti che sorreggono tende rossastre. Nella parete centrale, in fondo, si scorgono due putti reggicortina con un tendaggio che doveva incorniciare una pala d'altare. Il soffitto ha due specchiature gialle ai lati, con una sottile cornice ad angoli smussati che si concludono con piccoli motivi vegetali; al centro un grande ovale tinto di giallo

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centro-settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Rocca Estense
  • INDIRIZZO Piazza dei Martiri, 1, Lugo (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’origine della rocca è molto antica. La prima notizia di un nucleo fortificato è del X secolo, ma già nel 1218 il complesso viene saccheggiato e completamente distrutto. Ricostruito a più riprese nei secoli XIII e XIV, il periodo di maggior sviluppo della rocca corrisponde con la dominazione estense. Nel 1437 papa Eugenio IV cede la città a Niccolò III d’Este. Gli Este rimangono signori di Lugo fino al 1482, intervenendo pesantemente sulle difese del castello a cominciare dal 1447, sotto Leonello, Borso ed Ercole I. Per circa tre decenni Lugo rimane in mano ai Veneziani, ma nel 1511 torna estense fino alla definitiva annessione all’amministrazione pontificia (1598). Nel XVII secolo, all’interno della fortezza, viene edificata la residenza del Governatore pontificio parzialmente bruciata nel 1775. Da quel momento l’edificio ha subito una serie di pesanti rimaneggiamenti. Nel 1796 le truppe di Napoleone entrano trionfanti in Romagna fino al saccheggio di Lugo, ma nel 1815 il territorio romagnolo torna sotto il domino della Chiesa. L’intervento più distruttivo è del 1830, quando il terrapieno orientale viene sostituito da un voluminoso edificio porticato (occupato dall’ufficio postale e dalle amministrazioni giudiziarie). Nel 1839 segue l’interramento degli ultimi residui del fossato, la demolizione dell’avancorpo sul lato nord, la ristrutturazione dell’ingresso principale e nuove costruzioni nel Giardino Pensile, infine l’addossamento al terrapieno ovest di un edificio in stile gotico ad uso di pescherie. Risale all’Ottocento anche l’apparato decorativo limitato ad alcune sale del primo piano del lato est, circoscritto solo ai soffitti dipinti nella prima metà del secolo. All’inizio degli anni 2000 la rocca viene sottoposta a lavori di recupero e restauro del piano nobile, tutte le superfici parietali e i controsoffitti arellati/decorati. Gli interventi sono durati circa quattordici anni e hanno consentito di far riemergere decorazioni che erano andate perdute, come questi affreschi presenti nella saletta “Rossini” che, verosimilmente, potevano ornare una cappellina privata realizzata negli anni del Governo pontificio (dal 1598 al 1859, con quasi due decenni di interruzione durante il periodo di dominazione francese). I dipinti in esame potrebbero essere stati realizzati nei primi decenni del XVII secolo, ma i decori fanno pensare ad un’opera più recente, quando gli ambienti di rappresentanza della Residenza municipale vennero rinnovati nel 1857 in occasione della visita di papa Pio IX
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691641
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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