Il Quaderno di Alessandria
Nella serie Il tatuaggio del Fondo Cesare Lombroso, unico nel suo genere è un quaderno, con copertina rigida e fogli sciolti rilegati, che raccoglie i tatuaggi dei detenuti della Casa Penale di Alessandria, disegnati da Luigi Frigerio (1847-1918). Allievo di Lombroso, Frigerio possedeva anche una notevole capacità di espressione artistica, della quale appunto sono testimonianza, tra le altre, sia queste pagine sia un cartellone, di grandi dimensioni, che riproduce il corpo interamente tatuato di un detenuto.
Torino, Archivio del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino
Foglio di quaderno che riproduce i tatuaggi di un detenuto nella Casa Penale di Alessandria, eseguito da Luigi Frigerio
dal Catalogo
Il quaderno, databile post 1883, è stato composto disegnando, in lapis e matita azzurra, i tatuaggi dei carcerati, suddividendoli in base al numero di matricola, riportato a inchiostro al centro della sezione del foglio relativa. Sempre a inchiostro, spesso Frigerio aggiungeva anche un’indicazione sulle posizioni originarie dei tatuaggi.
L’album di Frigerio è un unicum per diverse ragioni: la rilegatura del supporto cartaceo; la tecnica di realizzazione; l’autorialità certa e la classificazione della raccolta di dati in base al numero di matricola del carcerato.
Quest’ordine è seguito anche nel registro, presente nelle ultime pagine del quaderno, delle «Generalità dei condannati compresi nello studio sul tatuaggio», dove sono indicati i dati biografici, quali età, situazione famigliare, stato civile, professione, il reato commesso e la condotta in carcere.
Così composto, il quaderno di Alessandria è un chiaro strumento di raccolta dati di rapida consultazione.