Catalogo Generale dei Beni Culturali
Fotografo non identificato, Gelatiere con il mantecatore verticale, sec. XX seconda metà, ICCD_MODI_7140051782461

Il processo di mantecazione è la fase più rappresentativa e scenografica del saper fare, perché è in questa fase che si forma il gelato così come lo vediamo e consumiamo. Il mantecatore verticale è lo strumento che permette la trasformazione della miscela in massa gelata. È una tipologia di mantecatore particolarmente amata dai gelatieri bellunesi perché permette un controllo costante durante tutto il processo, richiede la sapiente estrazione manuale del prodotto con una lunga pala in legno, consente di verificare e decidere la percentuale di incorporamento d’aria, ottenendo un prodotto con la voluta cremosità e la giusta cristallizzazione. I gelatieri bellunesi hanno manifestato, e manifestano, un forte legame con questo strumento che può evidenziarsi in vari modi come confessando una spiccata affezione nei confronti di un determinato modello di mantecatore che non si vorrebbe mai dover sostituire o attribuendogli un valore sentimentale perché legato a ricordi e relazioni con determinate persone (es. il padre). I gelatieri, attraverso il mantecatore, si raccontano, si rappresentano. Nelle composizioni fotografiche d'epoca il mantecatore era un oggetto consapevolmente scelto come simbolo per concretizzare e veicolare all’esterno la propria identità professionale e il proprio successo: in primo piano, a fianco del gelatiere, come co-protagonista, fedele compagno di lavoro o simbolo di attenzione alle ultime novità in commercio. Poteva essere incorporato direttamente al banco di vendita o essere raffigurato nei pannelli decorativi esterni alla gelateria. Altre volte era ben visibile dalla strada, grazie alle tende del locale volutamente lasciate aperte affinché i passanti possano vedere il gelatiere mentre creava il gelato.

Bibliografia

Kopytoff Igor, Emanuela Mora (a cura di), La biografia culturale degli oggetti: la mercificazione come processo, Gli attrezzi per vivere. Forme della produzione culturale tra industria e vita quotidiana, Milano, 2005 , pp. 77-111

Dassiè Véronique, Objets d’affection, une ethnologie de l’intime, Parigi, 2010 , p.