magnetofono a filo magnetico

ca 1949 - ca 1955

Contenitore: il registratore è contenuto in una valigetta con rivestimento in carta finto cuoio color borgogna e coperchio removibile con due cerniere in metallo per la chiusura a scatto. Lateralmente è presente una maniglia per il trasporto. All'interno del coperchio si trovano uno sportello incernierato che copre uno scomparto per l'alloggio del cavo di alimentazione e il microfono con stativo da tavolo, tre supporti in metallo per le bobine e due tappi in gomma per bloccarle a coperchio chiuso. È inoltre presente un foglio di carta con istruzioni (in inglese), fissato con graffette.Nella base della valigetta è alloggiato il magnetofono, che include sia la parte meccanica sia quella elettronica. Nella parte superiore si trovano gli alloggiamenti per le bobine (con la bobina ricevente fissa), i comandi per l’avvio e il riavvolgimento del filo metallico, e un contatore di minuti sulla destra. Nella parte frontale, al centro, è posizionato l’altoparlante. A sinistra si trovano due manopole: un potenziometro per la regolazione del volume di ascolto e un selettore per la funzione di riproduzione o registrazione, insieme a un connettore bipolare per l’ingresso del microfono. A destra sono collocati due potenziometri, uno per la regolazione del segnale di uscita e uno per la regolazione dei toni, oltre a un connettore bipolare per un altoparlante esterno e a un indicatore luminoso. Sul lato posteriore è presente il connettore per il cavo di alimentazione elettrica e una targhetta metallica con le informazioni di fabbrica. Motore: elettrico alimentato in alternata a 110 volts, 60 Hz e 55 Watt. Sistema di riproduzione del suono: circuito di amplificazione a valvole, ingresso microfonico, altoparlante integrato ed uscita per altoparlante esterno. Modalità d’uso: collegare il microfono nell'apposito attacco di entrata; inserire la spina nella presa di corrente ed accendere il registratore facendo ruotare in senso orario la manopola "tone". Inserire la bobina con il filo metallico nell'apposito alloggio e passare il filo intorno al tensore, farlo scorrere davanti alla testina magnetica, avvolgerlo intorno al tensore destro e fissalo al blocca-filo della bobina ricevente. Per registrare, posizionare il commutatore su "record" e premere il tasto "run", regolando la sensibilità con la manopola "volume"; per riprodurre la registrazione, posizionare il commutatore su "listen" e premere il tasto "run". Una volta terminata la registrazione o la riproduzione, riavvolgere il filo magnetico, prima di rimuoverlo

  • OGGETTO magnetofono a filo magnetico
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354459: 20x44x28 cm
  • ATTRIBUZIONI Webster Chicago Corporation
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della riproduzione del suono affonda le radici nel XIX secolo, con le prime invenzioni che hanno reso possibile la registrazione e la riproduzione dei suoni. Nel 1877, Thomas Edison inventò il fonografo, il primo dispositivo in grado di registrare e riprodurre suoni utilizzando un cilindro di cera e un ago vibrante. Questo innovativo apparecchio segnò un punto di svolta fondamentale nella storia della registrazione audio. Successivamente, nel 1887, Emile Berliner introdusse il grammofono, che utilizzava dischi piatti invece dei cilindri. Questa innovazione facilitò la produzione in massa dei dischi e contribuì notevolmente alla diffusione della musica registrata, segnando l'inizio dell'industria discografica moderna. Nel XX secolo, la registrazione magnetica rappresentò una rivoluzione ulteriore per l'industria audio. Negli anni Venti, l'ingegnere tedesco Fritz Pfleumer sviluppò il primo nastro magnetico, realizzato con una striscia di carta rivestita di materiale magnetico. Questa tecnologia offriva una qualità audio superiore rispetto ai dischi e ai cilindri fonografici. Tuttavia, negli anni Trenta e Quaranta, nonostante l'innovazione dei nastri magnetici, il mercato audio era ancora dominato dai dischi in vinile, e i nastri magnetici erano una tecnologia emergente e relativamente costosa. In questo contesto, i registratori a filo magnetico si presentarono come un'alternativa più economica e semplice. Utilizzando un filo d'acciaio sottile come supporto di registrazione, rappresentavano una soluzione accessibile e pratica. Sebbene lo studio delle proprietà elettromagnetiche del filo di acciaio risalga al 1898, grazie all'invenzione del telegrafono di Valdemar Poulsen, solo alla fine degli anni Quaranta e nei primi anni Cinquanta i registratori a filo d'acciaio cominciarono a raggiungere una certa popolarità. Tuttavia, già dalla metà degli anni Cinquanta, i registratori a filo d'acciaio iniziarono a declinare rapidamente, in concomitanza con l'adozione sempre più diffusa dei registratori a nastro magnetico, che divennero meno costosi e più accessibili. Il Chicago Model 180-1, per molti versi simile al Model 80 di pochi anni precedente, è un esempio significativo di registratore a filo prodotto dall’azienda americana Webster-Chicago Corporation intorno alla metà del XX secolo, negli anni Quaranta e Cinquanta. Questo dispositivo rappresenta una tappa cruciale nell'evoluzione delle tecnologie di registrazione audio, essendo stato uno dei primi registratori domestici a diventare accessibile al grande pubblico. Il Model 180 è emblematico di un'epoca in cui la tecnologia dei registratori a filo stava ancora guadagnando popolarità, prima di essere soppiantata dai più avanzati registratori a nastro magnetico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354459
  • NUMERO D'INVENTARIO 345301
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI lato frontale - WEBSTER CHICAGO / Electronic Memory - corsivo - inglese
  • STEMMI interno del coperchio - Marchio -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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