magnetofono a filo magnetico

ca 1950 - ca 1955

Contenitore: scatola quadrata in metallo, laccata di colore grigio scuro, che racchiude sia la parte meccanica che quella elettronica del magnetofono. Nella parte superiore si trovano gli alloggiamenti per le bobine, con la bobina ricevente fissa, i comandi per l’avvio e il riavvolgimento del nastro, e un contatore di minuti sulla destra. Sulla parte frontale, al centro, è posizionato l'altoparlante, affiancato da un’uscita, quattro pulsanti e una manopola. I quattro pulsanti servono rispettivamente per collegare all'uscita, situata a destra dei pulsanti, un microfono esterno, un ingresso di linea (utile per connettere sorgenti audio esterne come radio o giradischi), delle cuffie o un altoparlante esterno. La manopola è utilizzata per regolare il volume di ingresso e l'accensione. Sul retro si trova il connettore per il cavo di alimentazione elettrica e una targhetta metallica con le informazioni di fabbrica. Motore: elettrico alimentato a corrente alternata, 105-120 volt, 60 Hz, 55 watt. Sistema di riproduzione del suono: circuito di amplificazione a valvole, ingresso microfonico, altoparlante integrato e uscita per altoparlante esterno. Modalità d’uso: per utilizzare il registratore, collegare innanzitutto il microfono all'apposito ingresso, quindi inserisci la spina nella presa di corrente e accendi il dispositivo ruotando in senso orario la manopola del volume. Per inserire il filo metallico magnetico, passalo intorno al tensore sinistro, fallo scorrere davanti alla testina magnetica, avvolgilo intorno al tensore destro e fissalo al blocca-filo della bobina ricevente destra. Per effettuare una registrazione, posiziona il commutatore su "Record", premi il tasto "Run" e regola la sensibilità con la manopola del volume. Se desideri riprodurre una registrazione, sposta il commutatore su "Listen" e premi nuovamente il tasto "Run". Una volta terminata la registrazione o la riproduzione, riavvolgi il filo metallico prima di rimuoverlo dal suo alloggiamento

  • OGGETTO magnetofono a filo magnetico
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354436: 31x32x19 cm
  • ATTRIBUZIONI Webster Chicago Corporation
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della riproduzione del suono affonda le radici nel XIX secolo, con le prime invenzioni che hanno reso possibile la registrazione e la riproduzione dei suoni. Nel 1877, Thomas Edison inventò il fonografo, il primo dispositivo in grado di registrare e riprodurre suoni utilizzando un cilindro di cera e un ago vibrante. Questo innovativo apparecchio segnò un punto di svolta fondamentale nella storia della registrazione audio. Successivamente, nel 1887, Emile Berliner introdusse il grammofono, che utilizzava dischi piatti invece dei cilindri. Questa innovazione facilitò la produzione in massa dei dischi e contribuì notevolmente alla diffusione della musica registrata, segnando l'inizio dell'industria discografica moderna. Nel XX secolo, la registrazione magnetica rappresentò una rivoluzione ulteriore per l'industria audio. Negli anni Venti, l'ingegnere tedesco Fritz Pfleumer sviluppò il primo nastro magnetico, realizzato con una striscia di carta rivestita di materiale magnetico. Questa tecnologia offriva una qualità audio superiore rispetto ai dischi e ai cilindri fonografici. Tuttavia, negli anni Trenta e Quaranta, nonostante l'innovazione dei nastri magnetici, il mercato audio era ancora dominato dai dischi in vinile, e i nastri magnetici erano una tecnologia emergente e relativamente costosa. In questo contesto, i registratori a filo magnetico si presentarono come un'alternativa più economica e semplice. Utilizzando un filo d'acciaio sottile come supporto di registrazione, rappresentavano una soluzione accessibile e pratica. Sebbene lo studio delle proprietà elettromagnetiche del filo di acciaio risalga al 1898, grazie all'invenzione del telegrafono di Valdemar Poulsen, solo alla fine degli anni Quaranta e nei primi anni Cinquanta i registratori a filo d'acciaio cominciarono a raggiungere una certa popolarità. Tuttavia, già dalla metà degli anni Cinquanta, i registratori a filo d'acciaio iniziarono a declinare rapidamente, in concomitanza con l'adozione sempre più diffusa dei registratori a nastro magnetico, che divennero meno costosi e più accessibili. Il Chicago Model 18-1R, prodotto dalla Webster-Chicago Corporation a metà del XX secolo, è un registratore a filo realizzato pochi anni dopo i più noti Model 80 e Model 180-1. Questo modello rappresenta una fase avanzata nella produzione di registratori a filo, incorporando le evoluzioni e i miglioramenti tecnologici degli anni '50. Tuttavia, già a partire dal 1955 circa, la tecnologia dei registratori a filo cominciò a essere progressivamente soppiantata dai registratori a nastro magnetico, che divennero la nuova frontiera della registrazione audio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354436
  • NUMERO D'INVENTARIO 345302
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI lato frontale - Electronic Memory - corsivo - inglese
  • STEMMI lato superiore - Marchio - Marchio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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