Iscrizione in caratteri gotici. Iscrizione in caratteri gotici

dipinto, post 1392 - ante 1395

Il frammento di affresco è collocato sulla parete del chiostro confinante un tempo con la navata della chiesa di San Francesco d’Assisi a Cosenza. Nel lacerto vengono raffigurati la facciata della chiesa con tre ingressi, ognuno dei quali sottolineato da un arco, il convento sul lato sinistro e il campanile in secondo piano. Questa figura compare al margine di una iscrizione a caratteri gotici presente in alto a sinistra e dalla datazione di dubbia interpretazione in quanto è presente una data leggibile sia come MCCCLXXXII che MCCCLXXXV

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Lapidario
  • LOCALIZZAZIONE San Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Via Grotte, 4, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’epigrafe è venuta alla luce durante i restauri che hanno interessato il complesso francescano cosentino negli ultimi cinquant’anni, insieme con altri affreschi ascrivibili agli ultimi decenni del XIV secolo e ai primi del successivo. Sul dipinto si sono pronunciati molti studiosi, a partire da Aldo Ceccarelli, che sottolinea il tratto schematico ma realistico della figura della chiesa al margine dell’iscrizione a caratteri gotici che, secondo le intenzioni dell’ignoto autore, doveva corrispondere all’effettiva configurazione dell’edificio religioso di S. Francesco d’Assisi in Cosenza all’epoca della raffigurazione. La Di Dario Guida invece propone l’ipotesi per cui la data riportata sull’affresco dovrebbe corrispondere all’epoca in cui sussisteva l’assetto dell’antica chiesa poi incorporata con funzione di transetto nella ricostruzione del XVII secolo. Nel disegno sembrano essere riprodotti una facciata a salienti con tre portali e una fiancata della chiesa in cui sono visibili l’alta navata centrale con monofore e la navatella laterale destra più bassa, mentre a circa metà della sinistra, in una posizione che sembra coincidere con quella attuale, compare il primitivo campanile. Per la Paolino l’affresco tardo trecentesco rappresenta l’unica testimonianza della fabbrica primitiva del periodo tra 1276 e 1434. L’ingenuo e sommario disegno a margine dell’epigrafe restituisce una prospettiva elementare dell’edificio ecclesiastico che rispecchierebbe per la studiosa la reale icnografia a tre navate con campanile posteriore. La facciata a salienti denuncerebbe poi l’articolazione spaziale interna che doveva consistere di una navata centrale più alta e due navatelle laterali con i tre portali di accesso corrispondenti. Tuttavia la stessa studiosa mette in campo un’altra ipotesi secondo cui l’ignoto autore dell’effigie avrebbe rinunciato a qualunque pretesa di realismo descrittivo fornendo una versione canonica di edificio ecclesiastico oppure lo ritrasse come doveva apparire prima della trasformazione della chiesa in uno schema semplificato ad unica navata. Banchini pensa che la rappresentazione della fabbrica conventuale non rispecchi la configurazione tardo trecentesca della stessa, poiché ammettendo che la chiesa, illustrata in maniera schematica, era realmente dotata di una facciata a salienti con tre navate, fu distrutta nella sua navata sinistra poi rimpiazzata dal chiostro dopo il 1392-1395. In ogni caso per lo studioso l’immagine ha un valore simbolico e celebrativo. Per quanto riguarda la codifica Iconclass del dipinto, essendo assente un codice specifico per la categoria "iscrizione" a cui esso corrisponde, è stato adottato il codice che più gli si avvicina, ossia, quello relativo alla categoria "cartiglio"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/ecclesiastica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166922
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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