Santuario Diocesano Santissimo Crocifisso

Cosenza, XVII

La chiesa conventuale del Santissimo Crocifisso è stata eretta con il titolo di Santuario Diocesano dall'arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons. Salvatore Nunnari il 14 aprile 2008. É dalla prima metà del 1600, che la città di Cosenza il 3 maggio di ogni anno, celebra con solennità la festa del Santissimo Crocifisso. Da quando nel 1628 i Frati Riformati presero dimora nel convento, posero subito alla venerazione dei fedeli l’artistica immagine del Cristo in Croce che oggi è posto sull’abside del Santuario, e ne istituirono la festa nel giorno in cui la Chiesa celebrava il ritrovamento della Santa Croce a Gerusalemme. Sin da allora il bellissimo simulacro si mostrò miracoloso. Si vuole abbia salvato la città di Cosenza e l’incolumità della sua popolazione durante il bombardamento del 3 settembre 1943, data memorabile che segna la distruzione della Chiesa e dell’annesso Convento. Il Santissimo Crocifisso miracolosamente indenne dalle fiamme, fu messo in salvo e trasportato a Laurignano dal frate Daniele Gil. Particolare ricordo meritano la guarigione di una bimba cieca nel 1920, di una donna paralitica nel 1959 e di un giovane in coma nel novembre del 2007. Tali episodi si uniscono alla particolare protezione sempre rivolta alla popolazione contadina che accorre ad invocare il Santissimo Crocifisso per la buona resa dei raccolti. Di questa storia sono testimoni dal 1° gennaio 1915 i Frati Cappuccini, che con autentico orgoglio custodiscono il Santissimo Crocifisso e continuano a diffonderne la devozione nel popolo Cosentino. Dalla fine degli anni ’70, per essere meglio salvaguardato, il prodigioso simulacro ligneo non viene più portato in processione, ma è stato sostituito dall’immagine custodita nella sacrestia del Santuario. La devozione al Crocifisso è accompagnata da quella alla Madre Addolorata. La venerata immagine della Vergine Addolorata troneggia, infatti, ai piedi del Crocifisso durante il solenne Novenario per la festa del tre maggio e nella grande processione che gremisce le strade della città di Cosenza in questo giorno, ma anche il venerdì Santo dopo la celebrazione della Passione del Signore. In suo onore si celebra ogni anno un solenne settenario di preparazione alla sua festa, che si celebra il 15 settembre. In questo giorno, il programma dei festeggiamenti si conclude con la processione della Vergine Addolorata per le strade del quartiere della Riforma e la rinnovazione dell’Atto di Consacrazione. Il Santuario Diocesano dispone di un chiostro, sala pellegrino e di una biblioteca

  • OGGETTO santuario diocesano
  • LOCALIZZAZIONE Cosenza (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Riforma, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso convento-chiesa, detto della “Riforma”, fu monastero fuori le mura fondato dalle Benedettine nell’anno 863. Terremotato nel 1184, venne riedificato da Federico II che lo cedette ai frati Francescani nel 1224. Nel 1276 lo acquistarono le Clarisse le quali però, trasferitesi in città per vivere indisturbate, ciò che non avveniva nel monastero rurale, lo fittarono ai frati Osservanti nel 1412. Questi, a loro volta, lo lasciarono nell’anno 1436. Rimasto in proprietà delle Clarisse, abbandonato per circa 170 anni, divenne un rudere. Nel 1607 venne comprato il barone Antonino Firrao. Il barone ricostruì convento e chiesa, nella quale per sua devozione collocò la statua del SS.mo Crocifisso, pregiata opera della cerchia di frate Umile da Petralia. Nel 1628 il barrane Firrao donò ai frati Riformati tutto il complesso. I frati Riformati restarono circa 240 anni (da ciò il toponimo della zona "Riforma"), favorendo la devozione al SS.mo Crocifisso, che sin dal suo compimento si mostrò miracoloso. Famosa è la leggenda orale che narra l’apparizione del Signore Gesù al pio scultore, per attestargli compiacimento di quanto l’immagine ritratta fosse conforme al vero, ed assicurare a chiunque l’avesse pregato attraverso di essa, ogni grazia e benedizione. Per questo, anche dopo la soppressione imposta con la legge Crispi nell’anno 1866 la chiesa fu sempre aperta al culto e i devoti cosentini, specialmente la popolazione contadina, sperimentarono spesso tale miracolosità. Tale devozione fu incrementata dai frati Cappuccini, iniziando dal 1915 quando, ottenuta la cessione della chiesa, vi esercitarono il loro apostolato. E fu proprio un cappuccino, p. Daniele Gil che, salvando dall’incendio causato dai bombardamenti aerei del 3 settembre 1943 il SS.mo Crocifisso, ha dato maggiore impulso alla devozione dei cosentini. Fino al punto che la chiesa ricostruita, pur essendo titolata alla Madonna di Costantinopoli, ha per pala dell’altare maggiore il santo Simulacro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_1112634552471
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA decreto (1)
    decreto (2)
    decreto (3)
    decreto (4)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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