finta architettura a nicchie con Profeti e Dottori della Chiesa
decorazione pittorica,
ca 1529 - ca 1530
De Sacchis Giovanni Antonio Detto Pordenone (1483-1484/ 1539)
1483-1484/ 1539
Su di un basamento dipinto a lacunari a finto marmo si imposta una serie di nicchie formanti un loggiato, dalle quali si sporgono grandi figure di Profeti e Padri della Chiesa. Una cornice rettangolare dipinta inquadra lascena di San Girolamo. Negli spazi tra gli archi delle nicchie compaiono motivi decorativi su fondo oro con putti, satiri, animali
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
De Sacchis Giovanni Antonio Detto Pordenone (1483-1484/ 1539)
- LOCALIZZAZIONE Cortemaggiore (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, assegnabile approssimataivamente al 1529-30, epoca in cui l'artista è impegnato a Piacenza in S. Maria di Campagna, viene variamente datata dagli studiosi rispetto a questo ciclo: il Pettorelli (1922) l'ascrive tra 1529 e 1531, durante i lavori di Piacenza; il Fiocco, Augusta GhidigliaQuintavalle, il Pantaleoni collocano gli affreschi di Cortemaggiore precedentemente a quelli piacentini, mentre il Venturi li posticipa ad essi; Pallucchini propende per un'esecuzione contemporanea dei due cicli. L'assenza di documenti non consente di stabilire con certezza chi sia stato il committente del Pordenone: Godi(1984) lo identifica in Gian Ludovico II Pallavicino, Arisi (1985) ritiene invece che l'iniziativa risalga alla figlia di questi Virginia, che avrebbe in tal modo voluto onorare la memoria del padre; infine potrebbe essere stato Gerolamo, nipote ex fratre di Gian Ludovico e signore di Cortemaggiore dal 1527al 1557, ad incaricare del lavoro il pittore friulano (Furlan 1988). L'intero ciclo della cappella si sviluppa intorno al dogma dell'Immmacolata Concezione celebrato nella pala d'altare: sulle pareti sono infatti rappresentati i Profeti che predissero taleevento ed i Padri della Chiesa che ne trattarono (come attestano le scritte sui cartigli e sui libri che essi reggono tra le mani) cui si uniscono i Profeti e le Sibille nelle lunette della cupola, mentre dio Padre scendea presiedere all'avvenimento. Come evidenzia Caterina Furlan (1984) le poderose e plastiche figure, in cui emergono contatti col Michelangelo dellaSistina, "in equilibrio su finte cornici o sporgendosi dalle nicchie dipinte, non solo attuano una fusione tra lo spazio fittizio e quello reale del vano, ma innescano un'azione scenica" che coinvolge direttamente lo spettatore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800156018
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1995
2006
- ISCRIZIONI cartiglio Origene - QUONDAM NEC SERPENTIS PERSUASIONE DECEPTA, NEC ENIM EIUS VENENOSIS AFFLATI - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0