motivi decorativi floreali

pulpito,

Il pulpito presenta un bacino a pianta esagonale, per metà sporgente e per metà incassato nella muratura, e baldacchino dipinti di colore nero e con decorazioni dorate. Un raffinato lavoro di intaglio e scultura ricopre e orna l?intera struttura. La balaustrata è ornata da quattro lesene con capitello, cui si accostano le statue dei Dottori della Chiesa (Sant?Ambrogio, San Gregorio Magno, San Girolamo e Sant?Agostino), e tre pannelli con ampie cornici ovali ornate da fiori, che racchiudono ai lati due medaglioni dorati con coppie di angioletti (recanti compasso, squadretta e un ramo fiorito) e al centro ? applicato su un cartoncino dipinto di nero - il monogramma ?MV?. Il bordo superiore della balaustrata è imbottito e coperto da tessuto di rivestimento di colore rosso, chiuso da fettuccia inchiodata alla struttura lignea. Il baldacchino è sorretto da una struttura lignea con lesene ornate da due angioletti reggenti i capitelli e pannelli laterali con specchiature con cherubini al centro di cornici mistilinee e decori floreali. Sul cornicione superiore, decorato da tre fasce con ornati dorati, poggia il coronamento ornato da decori a voluta fitomorfa, fiori e conchiglia al centro. Nel cielo del baldacchino è scolpita la colomba dello Spirito Santo

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA cartoncino/ pittura
    tessuto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ATTRIBUZIONI Valle Giovanni (notizie 1689-1710): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa della Visitazione
  • INDIRIZZO via XX Settembre 25, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manoscritto conservato nel Monastero delle Visitandine a Moncalieri (?Abregé de La Fondation ce Monastere de Turin fait par notre Chere S.r M.e Gertrude Provane de Leïni Selon le vieux Stile Pour la Bibliothèque Maisone?, p. 206) indica che la realizzazione del pulpito avvenne per iniziativa della superiora Maria Gertrude Elisabetta Provana di Leinì nel 1689: ?En perspective de notre treille nous avons pratiqué un poste pour y poser la chaine du Predicateur, mais si heureusement qu?elle n?ote rien à la vuë de l?Autel c?est une merveille de Menuiserie de la main incomparabile de M.r Valle dont toutes les Statues d?Anges de petits Amours de quatres Evangelistes, des quatres Docteurs de l?Eglise S.t Joseph festons et corniches sont dorés sur un plat fond faint marbre noir?. La fonte permette dunque di datare con esattezza l?opera e di attribuirla a Giovanni Valle, scultore in legno esperto e attivo in numerosi cantieri ecclesiastici in città e nelle province piemontesi, e di ricostruirne l?aspetto originario. Si descrivono infatti il fondo imitante il marmo nero e cinque statue perdute (verosimilmente poste sul baldacchino) raffiguranti i quattro Evangelisti e San Giuseppe (per quest?ultimo, forse in onore della prima intitolazione della Chiesa). Una scheda storica, priva di numero di catalogo, datata 7 marzo 1928 conservato all?Ufficio Catalogo della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte (nn. 5255-5285) riporta l?attribuzione a Valle, con datazione al XVIII secolo, e nella descrizione dello stato di conservazione indica ?in mediocre stato ? alcune statue sono mutile?. Riferisce inoltre la sottrazione delle statue ?all?epoca della prima soppressione? [ad opera del Governo francese], quando ?l?incoronamento di questo pulpito venne privato di cinque statuette: l?una rappresentante S. Giuseppe, le altre quattro raffiguranti gli Evangelisti?. Il verbale di requisizione del convento e della chiesa del 15 settembre 1802 inventaria pulpito ?a la droite de l?autel une Chaire en bois sculpté fond noir, et les decorations doreés?, senza fornire ulteriori precisazioni (ASTO, Governo francese, m. 287, n. 10). Dalla relazione di restauro (conservata in SBSAE, Archivio Restauri, pratica n. AR20291) si apprende che è stata fatta una semplice pulitura dell?arredo, che nel Settecento subì un pesante intervento di ridipintura e ridoratura, ritenuto dai restauratori rispettoso delle cromie originarie e delle dorature realizzate a guazzo. Alcune memorie e descrizioni della chiesa, redatte dal rettore P. Mario Mordiglia nel 1964, riportano l?attribuzione al Valle e la notizia della sottrazione delle scultore (Congregazione della Missione, Casa di Torino, u.a. 5659), così come gli studi di Giovanni Tonello (confluiti in numerosi articoli pubblicati sulla Chiesa nel ?Bollettino della S. Agonia? tra il 1911 e il 1921). La tesista Valentina Mussini propone un?attribuzione a Giovanni Valle per gli arredi più importanti della chiesa: portone, cantoria e pulpito, elencando l?attività dell?ebanista in numerosi complessi della capitale e della provincia del ducato sabaudo come elementi di confronto (V. Mussini, ?La Chiesa della Visitazione di Torino: architettura e decorazione tra Sei e Settecento?, Tesi di laurea in Storia del Patrimonio archeologico e storico artistico, Università degli Studi di Torino, Facoltà Lettere e Filosofia, relatore G. Dardanello, a.a. 2007-2008, pp. 68-74)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100215676
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • ISCRIZIONI balaustrata, pannello frontale, al centro - MV - a rilievo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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