Il portone è a due battenti, ognuno suddiviso in quattro pannelli disposti in verticale ornati da raffinate decorazioni scolpite. Osservandolo da chiuso, presenta in basso una coppia di specchiature esagonali, con all?interno un festone floreale con piccolo vaso al centro, e due pannelli con croce polilobata centrale (ornati dalle sculture di motivi fitomorfi e di due angioletti reggenti nel pannello a sinistra una croce e in quello a destra un pastorale) e quattro angioletti agli angoli reggenti simboli religiosi (pastorale, libro, croce, cuore fiammato). Nel registro superiore si ripetono, con varianti nei dettagli, i due pannelli con specchiature esagonali, sormontati da due fasce scolpite con angioletti intrecciati a serti floreali con cuore fiammato al centro e da due pannelli con croce polilobata centrale (ornati dalle sculture di motivi fitomorfi e di tre angioletti reggenti il busto di San Francesco di Sales) e quattro angioletti agli angoli reggenti simboli religiosi (pastorale, libro, croce, cuore fiammato)
- OGGETTO portone a due battenti
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MATERIA E TECNICA
FERRO
- AMBITO CULTURALE Ambito Francese
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ATTRIBUZIONI
Valle Giovanni (notizie 1689-1710): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Chiesa della Visitazione
- INDIRIZZO via XX Settembre 25, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli anni di realizzazione del portone sono circoscrivibili grazie al manoscritto conservato nel Monastero delle Visitandine a Moncalieri (?Abregé de La Fondation ce Monastere de Turin fait par notre Chere S.r M.e Gertrude Provane de Leïni Selon le vieux Stile Pour la Bibliothèque Maisone?, p. 194), in cui si legge che ?Notre ditte Mere [Maria Teresa di Valperga nel triennio 1683-86] fit faire la belle nouvelle Porte de notre Eglise avec le petit vestibule audedans d?une tres délicate menuiserie de bois de racine de noier travaillée a miracle?. La madre superiora non fa cenni circa l?autore del prezioso manufatto, ma alcuni studi realizzati sulla chiesa e ragioni stilistiche inducono ad attribuirlo a Giovanni Valle, figura di colto intagliatore, presente in documentazione d?archivio con la qualifica di architetto o ingegnere, e autore di disegni progettuali e modelli per altari. Sull?attività di Valle in numerose chiese a Torino e in Piemonte tra gli ultimi decenni del Seicento e i primi del Settecento si rimanda agli studi di Giuseppe Dardanello (G. Dardanello, Altari piemontesi: prima e dopo l?arrivo di Juvarra, in A. Griseri e G. Romano, a cura di, Filippo Juvarra a Torino. Nuovi progetti per la città, Torino 1989, pp. 153-228) e al contributo di Walter Canavesio (W. Canavesio, Documenti per gli altari della chiesa di San Filippo a Chieri, in Studi Piemontesi, dicembre 2005, vol. XXXIV fasc. 2, pp. 355-365). Il portone risulta schedato, senza numero di catalogo, in un modello cartaceo datato 7 marzo 1928 conservato all?Ufficio Catalogo della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte (nn. 5255-5285) con attribuzione a Valle, datazione al XVII sec. e nello stato di conservazione registrate ?piccole mutilazioni. La porta manca dello zoccolo statole tolto per adattarla alla sopraelevazione del pavimento della chiesa avvenuta nel secolo scorso?. La notizia dei lavori di adattamento è confermata da un articolo comparso nel ?Bollettino della S. Agonia?, che riferisce al 1910-1911 l?intervento sul portone, già attribuito a Valle (Restauri della Chiesa della Visitazione, in Bollettino della S. Agonia, 1919 n. 90, pp. 188-190). In alcune fotografie d?inizio Novecento, tra cui due ristampe s.d. (una dei fratelli Alinari) conservate nell?Archivio della Congregazione della Missione, Casa di Torino (Archivio della Congregazione della Missione, Casa di Torino, u.a. 5631), si nota l?assenza del portone aggiunto a protezione di quello antico. Alcune memorie e descrizioni della chiesa, redatte dal rettore P. Mario Mordiglia nel 1964, riportano l?attribuzione al Valle, con datazione al 1661 (ivi, u.a. 5659), affermata anche dagli studi di Giovanni Tonello (confluiti in numerosi articoli pubblicati sulla Chiesa nel ?Bollettino della S. Agonia? tra il 1911 e il 1921) e della tesista Valentina Mussini (V. Mussini, ?La Chiesa della Visitazione di Torino: architettura e decorazione tra Sei e Settecento?, Tesi di laurea in Storia del Patrimonio archeologico e storico artistico, Università degli Studi di Torino, Facoltà Lettere e Filosofia, relatore G. Dardanello, a.a. 2007-2008). Confronti stilistici sono possibili con il cosiddetto ?portone del diavolo? del vicino palazzo Trucchi di Levaldigi, progettato da Amedeo di Castellamonte per Giovanni Battista Trucchi, conte di Levaldigi, procuratore patrimoniale, mastro adiutore della Camera dei Conti nel 1662 e poi generale delle finanze
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100215625
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0