pianta e prospetto di mobile da sacrestia
Il foglio ha i margini rifilati presenta una squadratura formata da due linee a penna e inchiostro nero con campitura interna ad acquarello rosso. Rappresenta la pianta ed il prospetto di un mobile da sagrestia che riveste quasi completamente la parete a cui è addossato, lasciando scoperti solo i tratti di muro in corrispondenza di tre finestre, di cui quella centrale più piccola. Il prospetto occupa circa i 3/4 superiori del foglio, mentre il resto è occupato dalla pianta con sottostante scala grafica priva di iscrizioni. Si notano linee di costruzione a matita; pianta e prospetto sono eseguiti con un tratto uniforme, sottile e continuo a penna e inchiostro nero. L'acquarello marrone è utilizzato solo nelle tre finestre con tonalità scura per i serramenti e più chiara per i vetri. Anche il grigio è utilizzato in pianta con campitura uniforme delle parti sezionate, mentre nel prospetto è utilizzato per dare rilievo ai pannelli, alle cornici e alle decorazioni con effetto d'ombra. La struttura del mobile, in pianta, si presenta perfettamente simmetrica, mentre nel prospetto sono disegnate, nelle due metà rispetto all'asse verticale, leggere varianti che riguardano l cornici dei riquadri sulle ante degli armadi alti - Continua al campo OSSERVAZIONI
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ matita/ inchiostro a penna
carta vergata/ acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Rasetti Giovanni Antonio (notizie 1778-1784): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Anche se non rappresenta la soluzione realizzata, il disegno è certamente riferibile alla sagrestia della chiesa parrocchiale dell'Assunta di Grignasco, per l'esatta posizione e proporzione delle tre finestre in esso rappresentate. E' d accurata fattura e presenta interessanti analogie con quello relativo alla sacrestia della parrocchiale di Montanaro firmato da Vittone (cfr. V. Moccagatta, "Bernardo Antonio Vittone, problemi attributivi e nuovi contributi", in "Palladio", Anno XIX, n° I/III, Gennaio-Settembre 1969, Roma 1969). Pe rdiverse ragioni tuttavia, anche se non sono da escludere Vittone o il suo studio come autori, è più probabile ch il disegno si opera di artigiani locali e realizzato solo a sagrestia finita. Le vicende del progetto della sagrestia e il fatto che nel 1772 era stata solo iniziata la sua costruzione fanno pensare che solo successivamente a tale data se ne siano commissionati gli arredi. L'ipotesi è confermata, del resto, dalla mancanza di ogni traccia documentaria di disegni di Vittone relativi al mobile in oggetto. Nel 1783, al momento della consacrazione della chiesa, la sacrestia è terminat ma il mobile a parete non è nominato dal vescovo visitatore, che cira solo il pluteo centrale, e si può pensare che l'ordine di realizzarlo sia seguito a quella visita (Atchivio Storico Diocesano di Novara). L'anno successivo, infatti, è caratterizzato da un notevole fermento nelle opere di completamento degli arredi lignei (banchi, confessionali, bussola, porte della sagrestia e della confraternita) e dalla presenza a Grignasco del minusiere Giovanni Antonio Rasetti di Breia, cui vengono affidati incarichi documentati (studio distributivo dei nuovi banchi e dei confessionali e il progetto e l'esecuzione degli stessi, dopo pubblico concorso). Si può collocare quindi in questo periodo l'esecuzione del disegno ed attribuirlo allo stesso Rasetti anche alla luce delle accennate analogie con il disegno di vittone per Montanaro. Già nei confessioanli progettati dal Rasetti per Grignasco era riscontrabile un'impostazione che ricordava quella di Vittone a Montanaro, il ch conferma l'influenza dei modelli vittoniani anche sulla produzione artigianale locale e l'aderenza delle soluzioni ai caratteri decorativi della chiesa, che del resto fu sollecitata dalla stessa committenza grignaschese. E' probabile che, per la maggiore urgenza dei banchi, confessionali, bussola e porte realizzati nel 1784/85, si sia soprasseduto al grande armadio a parete e che i tempi successivi non ne abbiano consentito la realizzazione. Fu costruito, poi, in modo diverso, probabilmente da Giovanni Ferrioli di Colma nel 1815, come attestano il pagamento per un nuovo "credenzone", seguito poi da quello per l'identificabile armadio per le reliquia in sagrestia (Archivio Parrocchiale di Grignasco) e la Visita del Vescovo Morozzo nel 1819 che, in sagrestia, nota appunto la presenza di due armadi di noce, uno per i calici e uno per i reliquiari (Archivio Storico Diocesano di Novara). Alla scheda cartacea è allegato un lucido relativo alla filigrana
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039177
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0