Frammento di soprarco sinistro decorato con Angelo reggifiaccola. Angelo reggifiaccola

soprarco, post 1541 - ante 1610

Il soprarco in pietra è parte di un gruppo di brani lapidei provenienti probabilmente dal complesso monumentale di San Francesco d’Assisi in Cosenza in cui è conservato ed è probabilmente pertinente ad uno dei portali esterni della chiesa. Esso presenta una decorazione plastica in altorilievo raffigurante un angelo reggifiaccola proteso in volo. I tratti del volto e l’anatomia dell’angelo sono un po’ sommari, non definiti e duri. Si riscontra la presenza di un intonaco di finitura di colore bianco su quasi tutta la superficie e lo stesso si presenta piuttosto coerente e spesso

  • OGGETTO soprarco
  • MATERIA E TECNICA calcarenite
  • AMBITO CULTURALE Ambito Toscano
  • ATTRIBUZIONI Macchia (della) Tommaso (attribuito): SCALPELLINO
    Bendini, Bartolomeo (attribuito): scultore
    Scala (della), Bartolomeo (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Lapidario
  • LOCALIZZAZIONE San Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Via Grotte, 4, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soprarco sinistro di lunetta fa parte di un insieme di frammenti in calcarenite che si trova sin dal secolo scorso in alcuni ambienti attigui al chiostro del complesso monumentale di San Francesco d’Assisi a Cosenza. Tra i vari pezzi qui custoditi è possibile individuare diversi gruppi omogenei di frammenti in pietra locale a partire da loro peculiari caratteri esornativi. Essi sono quasi certamente provenienti da distinti contesti architettonico-decorativi, forse pertinenti a portali, altari o a cappelle gentilizie. Non vi era infatti grande differenza tra la concezione architettonica e decorativa di un portale, di un altare o di un arco di accesso ad una cappella gentilizia, in quanto la diversità era talvolta solo dimensionale. Il soprarco sinistro di lunetta fa parte di un primo gruppo che è composto da materiali lapidei databili alla seconda metà del XVI secolo in virtù della qualità scultorea dei motivi decorativi ancora aderenti a repertori cinquecenteschi. Questo genere esornativo potrebbe attribuirsi all’attività di scalpellini toscani documentati in area cosentina, tra cui Tommaso della Macchia, attestato nel 1533 per la realizzazione di un polittico per la chiesa domenicana di Serra Pedace e documentato in zona tra sino al 1558 anche per l’esecuzione di opere lignee; ma dobbiamo ricordare anche Bartolomeo della Scala e Bartolomeo Bendini impegnati nella realizzazione del portale di Palazzo Arnone nel 1546
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/ecclesiastica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166941
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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