Sant'Antonio da Padova
dipinto,
Sulla destra è individuabile la parte finale di un personaggio (Madonna ?) circondata da nubi. All'estrema sinistra un angelo in atteggiamento orante. In primo piano vi è la figura di S Antonio da Padova con la testa orientata verso l'alto, il classico abito francescano cinto dal cordone con i caratteristici tre nodi. Il santo ha nella mano destra un giglio e quello che sembrerebbe essere un libro
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Lucano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
- INDIRIZZO Piazzetta Giovanni Pascoli, 1, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, come la Madonna con Bambino (NCTN 1700167859), proviene dalla chiesa di S. Maria della Croce a Ferrandina. Il soggetto ben si adegua all'iconografia francescana che, come sappiamo, si articola in raffigurazioni cicliche ed iconiche spesso celebrative nei confronti dei loro protagonisti: per cui è facile trovare a mò "di partiture visive" le raffigurazioni della Madonna con accanto S. Francesco o S. Antonio (base della teologia francescana è, infatti, il Cristo visto come promessa fatta dal Padre dopo il Peccato e attuata tramite la Vergine il quale crea la Chiesa nel cui seno vi è la salvezza che attraverso S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova riscopre la povertà evangelica rinnovandola con l'Ordine dei Minori); questo confermerebbe l'ipotesi che la tela in oggetto faccia parte, insieme al gruppo su citato della stessa pala d'altare. La struttura compositiva con la rigida separazione fra "terreno" e "divino" indurrebbe a collocare l'opera entro il repertorio figurativo di un artista precedente al Ferro che trova referenti pittorici nella chiesa di S. Antonio a Pomarico dove sono visibili alcuni frammenti raffiguranti S. Antonio da Padova e un Santo (v. foto conservate in Fototeca SPSAE n. E28839, E37032). Il fare pittorico è fortemente chiaroscurato raggiungendo nel risalto dei volumi un accentuato plasticismo. Le pennellate sono rapide e ben definite e danno luogo ad una gamma cromatica luminosa nella parte superiore della tela. La composizione si mostra animata da un'ondata di moto che si propaga in alto fino al putto in posa quasi sgambettante e lievemente ruotato, sottolineata dalla mano sinistra del santo e dal suo volto: linee che quasi certamente conducevano al gruppo divino non visibile. Il Santo è rappresentato con gli attributi consoni alla sua iconografia: saio scuro, corda bianca con i caratteristici tre nodi simboleggianti i voti religiosi di obbedienza, povertà e castità, il giglio e il libro riferibile non solo alla regola lasciata dal frate ai suoi confratelli ma anche al suo messaggio, modellato sulla parola di Gesù. Nelle pieghe geometriche del saio e nello scorcio del modellato è visibile il ricorso a modelli incisori, una metodologia molto usata anche dal Antonio Ferro: il "suo sistematico rapporto con modelli incisori" rappresentava la ripresa di modelli "canonici" in "sintonia con le direttive del cattolicesimo romano" poichè "ufficialmente accettate per la loro ortodossia nella formulazione iconografica e per la loro efficacia didattico- educativa". I brevi, vibranti, tratti di pennello evidenziano una progressiva presa di coscienza dei nuovi indirizzi figurativi avviati dalla lezione caravaggesca pur essendo, l'anonimo artista indissolubilmente legato ad una matrice manieristica. I marcati tratti fisionomici come le labbra, il naso e gli occhi "luccicosi" con passaggi dalla luce all'ombra lì dove servono a sottolineare le accidentalità, come la carnosità della bocca, conferiscono al volto estasiato del santo una sensualità quasi erotica caratteristici della prima metà del Seicento. La luce interviene in modo deciso sulla materia, ne esalta la rivelazione della Verità divina. Il tema sacro viene così rivissuto dall'autore attraverso un tono "vicino alla quotidianità"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167860
- ENTE SCHEDATORE Museo Nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0