statua, San Giovanni della Croce (seconda metà SECOLI/ XVII)
Una delle sculture che impreziosisce lo spazio della chiesa di San Giovanni Evangelista raffigura San Giovanni della Croce, realizzata dal napoletano Domenico di Simone, e rappresenta un bellissimo esempio di legno scolpito policromo della seconda metà del Seicento (1600). Poco sappiamo di Domenico, ma non possiamo escludere a priori che ci sia una parentela con Niccolò Di Simone. Sembra quasi consuetudine che l’artista sia napoletano, ma in questo caso dobbiamo ricordare che il monastero nacque per il lascito testamentario di Belisario Paladini che, a detta dell’Infantino, pretese che nel convento si seguisse la Regola del Carmine e le Costituzioni di Santa Teresa, arrivando a voler far giungere alcune suore dal Convento di San Giuseppe di Napoli. Infondo, buona parte della produzione scultorea barocca esposta a Lecce, e dintorni, è napoletana. Inoltre, le statue lignee giunte da Napoli sono qualitativamente migliori anche delle pitture, forse ciò favorito dai bassi costi dei materiali, e unito anche alla facilità di trasporto. L’opera è il pendant del busto-reliquiario di Santa Teresa d’Avila. Difatti, si tratta di un busto-reliquiario pensato in origine per la chiesa delle Teresiane Scalze della Madre di Dio e San Nicola, ma che in seguito fu spostato – nel 1791 – presso l’attuale dimora, li monastero delle Benedettine di San Giovanni Evangelista, dove le due ultime consorelle furono trasferite nel momento della chiusura del loro monastero, come ricorda il De Simone. È importante ricordare che era fiorente la circolazione di queste tipologie di manufatti provenienti da Napoli, per altro, favorito – nei primi anni del Seicento (1600) – dal traffico di reliquie provenienti da Roma e al continuo e simbiotico rapporto fra religiosi delle provincie. Il busto di San Giovanni raffigura il santo che conobbe personalmente Teresa, con cui riformò l’ordine dei Carmelitani osservanti, confratelli che seguivano la regola primitiva dell’ordine. L’opera sembra quasi un vero e proprio ritratto dell’uomo, del quale si è voluto evidenziare il lato ascetico attraverso quest’espressione un po’ persa. La stessa astrazione di cui Giovanni stesso parla nei suoi scritti quando narra dell’unione mistica verso Dio mediante le visioni. L’opera è raffinata, i gesti pacati e l’espressione soave di chi ha appena visto Cristo, questo volto contemplativo che sembra cogliere il santo nel momento del “rapimento mistico”. Le vesti sono decorate con girali dipinte su fondo giallo ocra, e seguono in tutto il modello della Santa Teresa. La cosa più particolare dell’opera è però legata al santo stesso, poiché Giovanni muore nel 1591, ma viene canonizzato solo nel 1874; quindi, è quanto meno particolare che a Lecce, già nella seconda metà del Seicento (1600), si venerasse una sua reliquia e che, per altro, fosse posta allo stesso livello di quella di Santa Teresa d’Avila. Questa trattazione particolare dell’espressione del volto è altamente commovente, e sembra distante dai precedenti busti-reliquiari che avevano caratterizzato la produzione di queste opere nella prima metà del Seicento
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
Opere-oggetti d'arte/ legno/ scalpellatura
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CLASSIFICAZIONE
PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
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ATTRIBUZIONI
Domenico Di Simone
- LOCALIZZAZIONE Lecce (LE)
- INDIRIZZO Corte Conte Accardo, 7, Lecce (LE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso delle Benedettine di San Giovanni Evangelista, a Lecce, è uno scrigno di meravigliose opere che testimoniano l’importanza del convento sul territorio anche dal punto di vista artistico. Artisti abili e raffinati si sono susseguiti nell’arricchire la chiesa e il convento con opere barocche, e di epoche successive, ma sempre eleganti e preziose
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389272
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0