Camera da letto di Ferdinando II. Visione d'insieme

decorazione plastico-architettonica, post 1750 - ante 1799

L'ambiente attuale non corrisponde alle descrizioni degli inventari settecenteschi, in quanto qui Ferdinando II morì il 22 maggio 1859 di malattia contagiosa e di conseguenza la stanza fu bruciata interamente a scopi di sterilizzazione. Perdute quindi le monumentali specchiere con cornici intagliate e dorate a tre luci di Gennaro Fiore. La volta della stanza era stata affrescata da Gaetano Magri nel 1779 e da Antonio Domici autore dell'affresco sul soffitto con "L'Allegoria della Fecondità". Oggi la volta è decorata con disegni ornamentali di tarda fattura, di tardo Ottocento sono anche le tele con puttini di due sovraspecchi, mentre il terzo "L'Allegoria dell'Estate" è tradizionalmente attribuito a Francesco de Mura, autore anche delle sovraporte, probabilmente commissionate in origine per un altro luogo e poi riadattate in questa stanza. Il letto in stile impero risale al periodo di Gioacchino Murat, al di sopra il dipinto con "L'Ultima cena" di Francesco Liani

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