poggiapiedi,
1808 - 1811
Chatard (fine Xviii Sec./inizi Xix Sec)
fine XVIII sec./inizi XIX sec
Flamand, Jean-rené (fine Xviii Sec. - Inizi Xix Sec)
fine XVIII sec. - inizi XIX sec
Dubois Jacques (attivo Fine Sec. Xviiisec./inizi Xix Sec)
attivo fine sec. XVIIIsec./inizi XIX sec
Gobelins/manifattura (bottega)
fondata 1662 a Parigi da Luigi XVI
Poggiapiedi in legno intagliato e dorato imbottiti e ricoperti di arazzo fondo rosso a vari colori con iniziali al centro girato da galloncini in oro
- OGGETTO poggiapiedi
- AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
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ATTRIBUZIONI
Jacob Desmalter, Francois Honoré George (1770/1841): ebanista
Chatard (fine Xviii Sec./inizi Xix Sec): doratore
Flamand, Jean-rené (fine Xviii Sec. - Inizi Xix Sec): tappezziere
Dubois Jacques (attivo Fine Sec. Xviiisec./inizi Xix Sec): pittore
Gobelins/manifattura (bottega): arazziere
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ALTRE ATTRIBUZIONI
ambito francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Reggia di Caserta
- LOCALIZZAZIONE Reggia di Caserta
- INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La coppia di poggiapiedi fa parte di un insieme di arredi composto da una coppia di troni, sei poltrone, sei sedie, ventuno sgabelli, un parafuoco e un paravento (disperso, tutti originariamente eseguiti per il Grand Cabinet dell’imperatore Napoleone I nel palazzo delle Tuileries da Francois Honoré Georges Jacob-Desmalter su disegni di Percier e Fontaine, che, a loro volta, per la particolare sagoma dei troni, si ispirarono ad una poltrona ideata da David. I fusti intagliati furono dorati da Chatard e rivestiti dal tappezziere Jean-René Flamand con arazzi intessuti dai Gobelins. I modelli degli arazzi furono dipinti dal pittore Jacques Dubois che tradusse i progetti elaborati da Jacques-Louis de la Hamayade de Saint-Ange nel corso del 1809. L’insieme dei mobili, terminato entro il 1810, non incontrò il favore di Napoleone I e furono pertanto depositati sino al 1812 nei Magazzini delle Tuileries, allorché fu deciso di inviarli a Roma per arredare le Stanze di rappresentanza dell’Imperatore nel Palazzo del Quirinale. Infine, nel 1814, gli arredi vennero trasferiti nel Palazzo Reale di Caserta per volontà di Gioacchino Murat. Il finimento di arredi è stato pubblicato da G. Morazzoni (in Il mobile neoclassico italiano, Milano 1955, tav. CCXLVII, attribuito a fattura napoletana), da A. Gonzáles Palacios (Mobili d’arte, Milano 1973, pag. 251, qui attribuito a Jacob-Desmalter nel 1812) , da M. Fenaille (Etat géneral des tapisseries. La Manifactures des Gobelins, Parigi 1912, v, pp. 432 e sogg. ) e infine approfondito e contestualizzato da A. Gonzáles-Palacios (in Civiltà del Settecento a Napoli, cat. della mostra, 1987, pp. 98, 105, figg.14-20, e in Arredi parigini per la fine di Murat, in Il gusto dei principi, Arte di corte del XVII e del XVIII secolo, Milano 1998, tomo I, pp.81-98, pp. 92-93, tomo II, pp. 77-78, fig. 135) e da Di Castro (in Civiltà dell’Ottocento a Napoli, cat. della mostra, pp. 150-151)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500050911
- NUMERO D'INVENTARIO 75/ 76
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0