Flavio Boezio

dipinto, 1472 - 1476

Personaggi: Boezio Flavio. Oggetti: libro; panneggio. Abbigliamento. Elementi architettonici: soffitto ligneo; parte di loggiato. Mobilia: scanno. Sculture: frammento di testa di genio

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Giusto Di Gand (notizie 1460-1475)
    Berruguete Pedro (1450 Ca./ Ante 1504)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale delle Marche
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
  • INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto appartiene al gruppo di 'Uomini Illustri' che in origine erano disposti in doppia fila all'interno di un illusionistico loggiato di bifore e seduti entro degli scanni, a rivestire la parte alta delle pareti dello Studiolo di Federico. In seguito alla devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio, tutti i ritratti furono segati e trasportati a Roma nella collezione Barberini. Per ragioni ereditarie i dipinti furono divisi in due gruppi di quattordici: una parte approdò al Louvre nel 1863 dove ancora oggi sono esposti; gli altri furono acquistati dallo Stato nel 1934 e riconsegnati ad Urbino. La separazione dei singoli ritratti causò la parziale perdita dei geni con le aquile feltresche o con lo stemma ducale e dei due personaggi mitologici, Atlante ed Ercole, posti sulla sommità delle colonnine che dividevano il loggiato. Ad avvolgere la base di due colonnine sopravvivono ancora oggi le onorificenze ricevute da Federico da Montefeltro nel 1474: il collare con l''Ordine dell'Ermellino' e il nastro ricamato con l''Ordine della Giarrettiera'. Nell'attuale allestimento, che accosta i dipinti originali a copie fotografiche virate al seppia dei ritratti del Louvre, tutti questi frammenti figurativi sono risultati di estrema utilità per ricostruire la disposizione originaria della decorazione pittorica dello studiolo. I personaggi raffigurati, che rappresentano la creatività in ogni campo dello spirito, riflettono la cultura dell'epoca e le inclinazioni intellettuali personali del duca. Con alcuni di loro Federico intratteneva anche rapporti personali: il maestro Vittorino da Feltre, il cardinale Bessarione e i papi Pio II e Sisto IV. La critica è concorde nell'assegnare l'intero progetto iconografico a Giusto di Gand, come confermano anche gli esami radiografici eseguiti nel 1991 in occasione dei restauri delle tavole del Louvre. Al fiammingo succedette il pittore spagnolo Pedro Berruguete
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264117
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1990 D 46
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • ISCRIZIONI sotto il bordo basso del loggiato - FL BOETIO - a pennello nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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