studiolo di Benedetto da Maiano (bottega), Pontelli Baccio (bottega), Martini Francesco di Giorgio (attribuito), Botticelli Sandro (attribuito), Bramante Donato (attribuito) (sec. XV)

studiolo, 1474-1476
Pontelli Baccio (bottega)
1450 ca./ 1492

La decorazione a tarsia lignea, realizzata con l'uso di minuscole tesserine (di essenze diverse o della stessa essenza arborea ma con stagionature e tagli diversi), è divisa in tre fasce orizzontali. La fascia superiore è contraddistinta dalla presenza di armadi ad ante traforate contenenti strumenti scientifici e musicali, libri, vasi, un paesaggio con lo scoiattolo in primo piano, le personificazioni delle virtù teologali, il ritratto di Federico da Montefeltro (con indosso la toga e la lancia con la punta rivolta verso il basso) e la sua armatura. La fascia mediana presenta le imprese e i simboli ducali. La fascia inferiore è contraddistinta da sedili ribaltabili recanti strumenti musicali, libri e oggetti vari

  • OGGETTO studiolo
  • MISURE Altezza: 220 UNR
  • ATTRIBUZIONI Benedetto Da Maiano (bottega): esecutore
    Pontelli Baccio (bottega): ideatore
    Martini Francesco Di Giorgio (attribuito)
    Botticelli Sandro (attribuito)
    Bramante Donato (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale delle Marche
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
  • INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo studiolo, intarsiato senza soluzione di continuità lungo tutte le pareti del piccolo ambiente, rappresenta l'esempio più alto dell'arte dell'intarsio quattrocentesco nato a Firenze. Alla sua realizzazione intervengono l'equipe fiorentina di Baccio Pontelli e la bottega di Benedetto e Giuliano da Maiano a cui spettò la maggior parte dell'esecuzione. Pur spettando a Donato Bramante la progettazione originaria, si riconosce la mano di Francesco di Giorgio Martini, in particolare nell'orologio e in alcune geometrie astratte e quella di Sandro Botticelli nelle allegorie delle virtù teologali e nel ritratto togato del Duca. Grazie alle raffigurazioni presenti nelle tarsie, Federico ribadisce la sua duplice natura di condottiero e di uomo di cultura, seguace dell'ideale della 'vita attiva' e della 'vita contemplativa'. Piccolo 'scrigno' destinato alla meditazione, quasi il 'pensatoio' del Duca, lo studiolo veniva anche usato da Federico per stupire gli ospiti di maggior risalto e per celebrare la propria condizione di Signore dell'umanesimo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264127
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1990 INT 38
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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