San Venanzio

scultura,

Si tratta di una bassorilievo

  • OGGETTO scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Dell'italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bassorilievo venne staccato dalla parete della scala della Rocca di Beldiletto. Fu dimora preferita di Rodolfo III da Varano, figlio di Gentile III. Probabilemnte edificata prima del 1380venne ingrandita e forticata ed inserita nel complesso difensivo di rocche e castelli a protezione della città di Camerino. A pianta quadrangolare con quattro torri angolari a base quadrata, presenta un unico ingresso composto da un androne con volta a botte. Era circondato da un fossato largo e profondo alimentato dalle acque del fiume Chienti. Le forti cortine murarie accoglievano al centro un quadriportico (di cui sopravvivono malconci solo resti dei lati ovest e sud) di belle forme in calcare bianco e rosa ad archi ogivali decorati con dentelli a punta di diamante e retti da colonnine ottagone con sobri capitelli ad angoli smussati. Dei clipei alternati a targhe ne completavano la decorazione. Il primo piano, sovrastante gli archi gotici, presenta una loggia trabeata, retta da pilastrini, di forme rinascimentali logico prolungamento esterno della fuga delle sale affrescate luogo di feste, banchetti e cerimonie in onore di re e papi. Il castello nella seconda metà del XV secolo, fu trasformato in villa da Giulio Cesare che vi eresse la propria corte. Beldiletto rivestì sempre il doppio ruolo di residenza sia privata che ‘ufficiale’. Prima castello, poi villa e casino di caccia, successivamente casa colonica. Lacerti di dipinti murali risalenti al XV secolo si conservano ancora nella sala grande (teoria di cavalieri coronati) e in alcuni ambienti del piano terra e di quello nobile (scene di vita agreste e pastorale, stemmi). Il castello divenne possedimento di Sigismondo da Varano, figlio di Venanzio ed alla morte di questi (1522) passò al figlio Egidio che aveva sposato Ippolita Ranieri di Perugia. Nel 1813 il castello risulta di proprietà della famiglia Strada di Camerino e dei Cianni. Da questa famiglia, estintasi senza eredi, ai Paparelli
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000219683
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE