Madonna col Bambino in trono fra i Santi Sebastiano, Girolamo, Donato, Francesco, Giacomo, Nicola di Bari, Paolo, Stefano ed un Santo vecchio barbuto. Madonna col Bambino in trono e Santi

dipinto, ca 1517 - ca 1520

tavola centinata con cornice

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Dell'italia Centrale
  • ATTRIBUZIONI Domenico Di Pietro Di Vanni De' Pecori Detto Domenico Pecori (1480 Ca./ 1527): pittore
    Angelo Capanna Detto Il Capanna Senese (notizie 1506 Ca.-1508/ 1518-1520 Ca): disegnatore
    Niccolò Soggi (1479/ 1552)
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale d'arte medievale e moderna
  • INDIRIZZO via San Lorentino 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo N. Baldini (1998 e 2004), è possibile attribuire a N. Soggi il disegno per la tavola che ricalca il modello già presente nella Circoncisione (1506 - Arezzo, Sant'Agostino) che riscosse fortuna. Soggi recupera ed aggiorna lo schema dello sfondo architettonico eseguito come nell'altro tenendo presente la collocazione della pala, probabilmente anticipando delle soluzioni che adotterà nell'Adorazione Ricciardi (Arezzo, chiesa della SS. Annunziata). La disposizione e la parziale elaborazione delle figure sono da attribuire a Pecori, che soprattutto nei panneggi e nelle decorazioni introduce un aggiornamento del linguaggio pittorico secondo il classicismo della pittura romana attraverso N. Soggi e G. de Marcillat presenti ad Arezzo, mentre la realizzazione dei volti dei Santi e della Vergine, e la totale realizzazione di San Sebastiano e San Girolamo è da attribuire alla pittura senese di Capanna. L'apporto di Capanna, stilisticamente vicino a Beccafumi, è rintracciabile nella resa dei volti della Vergine e nella realizzazione dei Santi Sebastiano e Girolamo. La vicinanza allo stile di Beccafumi si intravede nel richiamo della sua Santa Caterina che riceve le stigmate (Siena, Pinacoteca nazionale), a cui Capanna si sarebbe ispirato per la figura di San Girolamo e per i putti collocati sulla sommità della tavola. L'introduzione di Capanna ad Arezzo sarebbe avvenuta per tramite dello stesso Soggi dopo aver instaurato legami con il pittore senese a Roma. Secondo A.M. Maetzke «gli inserti paesistici di sapore umbro» sarebbero da attribuire a Soggi. I volti dei Santi Paolo e Stefano sulla sinistra del dipinto sono riconoscibili in quello del Sant'Ilario, uno dei Padri della Chiesa della Disputa dell'Immacolata Concezione alla presenza di Eva (Berlin, Staatliche Museen, Gemäldegalerie), fra i Santi alla destra della progenitrice, opera attribuita al Marcillat da N. Dacos. Per quanto riguarda la datazione dell'opera, questa veniva ricondotta dalla critica al 1527, anno della morte dell'artista, sulla scorta delle parole di Vasari, e quindi l'opera considerata come ultima realizzazione del pittore. Fattorini (1998) accetta la datazione ignorando le strette connessioni della pala con la Circoncisione aretina. Grazie agli studi della Baldini è possibile circoscrivere l'esecuzione dell'opera intorno al 1520 in base ai documenti relativi alla commissione da parte di Donato Marinelli. Nel 1519 gli eredi del committente, da poco defunto, decidono di far portare a termine la tavola (atto notarile 1519). Nel 1520 la tavola e il sepolcro non erano ancora ultimati e Lorentino di Battista Marinelli, membro della famiglia incaricato di seguire l'andamento dei lavori fu intimato dai suoi parenti di far ultimare i lavori entro l'agosto dello stesso anno (atti notarili 1519-1520). Dopo questo rogito, per la mancanza di altri documenti, si può supporre che i lavori siano stati portati a termine
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259235
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna - Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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