Madonna con angeli
statua,
1400 - 1499
la statua poggia su un basamento murario posteriore; è di legno scolpito, gessato e dipinto con ridipinture successive; il manto della Vergine è di tela gessata e dipinta. Madonna seduta su nuvole, veste rossa, manto blu panneggiato, braccia aperte in avanti, in basso fra le nuvole testine di angeli
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
legno/ scultura/ gessatura/ pittura
tela/ gessatura/ pittura
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MISURE
Altezza: 145
Larghezza: 50
- AMBITO CULTURALE Ambito Eugubino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta d'Arte Comunale
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria Nuova
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Quest' immagine della Vergine, assisa frontalmente e mancante del Bambino sulle ginocchia, offre spunti per una particolare analisi stilistica e storica in quanto riprende, in un certo modo, quella che era l'immagine tipo più caratteristica dell'arte romanica. Infatti la rappresentazione di Maria, Trono della Saggezza del Padre ed espressione del dogma dell'Incarnazione, occupa già dal XII secolo un posto privilegiato nell'iconografia occidentale, sia monumentale che d'arredo, anche per la nuova assunzione dei valori femminili all'interno della società. Fin dal Medioevo le immagini della Vergine con il Bambino diventano oggetto di grande venerazione e di culto, una specie di collegamento tra il Cielo e la terra cui la pietà dei fedeli affida i miracoli, a volte anche utilizzate per la messinscena di drammi liturgici come quello dell'Epifania. La gamma tipologica è molto diversificata, in piedi o seduta, incoronata o velata, regina, madre o principessa, la Vergine non è presente soltanto per accompagnare il Bambino, ma è essa stessa trono di Saggezza, Regina dei cieli, modello di madre e di donna. Nel nostro caso l'opera riprende il tipo antico della Vergine assisa frontalmente, con lo sguardo fisso rivolto in avanti cui non traspare nessun sentimento, non ancora svincolata dalla rigida frontalità, ma l'ampio panneggio che avvolge il corpo, con pieghe abbondanti e voluminose che ricadono fino alla base e che costituiscono l'unico dato naturalistico presente e la volontà di ricercare una nuova plasticità, insieme alle testine angeliche in basso, la collocano nel secolo XV, ancora espressione di una bellezza ideale e reale allo stesso tempo, di grazia immateriale e nonostante ciò, umana, 'sedes sapientiae e imago pietatis', in quanto supporto di una meditazione contemplativa individuale. Proprio per la mancanza del Bambino potrebbe essere identificata con la 'Vergine Annunciata' di cui esistono molti esempi simili nei gruppi raffiguranti 'l'Annunciazione' nella scultura lignea a partire dal sec. XIV
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075981
- NUMERO D'INVENTARIO 7739
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0