Processione del Cristo Morto di Gubbio
La Processione del Cristo Morto di Gubbio inizia alle 19.00 del Venerdì Santo con partenza dalla chiesa di San Domenico (in sostituzione della chiesa di Santa Croce della Foce attualmente inagibile), sita in piazza Giordano Bruno. Alla Processione partecipano confratelli e consorelle della Venerabile Confraternita, il #Coro del Miserere del Cristo#, il #Coro del Miserere della Madonna#, il #Coro delle Pie Donne#, il clero, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i rappresentanti delle principali associazioni laiche e religiose cittadine ma soprattutto il popolo e i fedeli. Questo il percorso della Processione: chiesa di San Domenico, piazza G. Bruno, via Vantaggi, via Gabrielli, via Capitano del Popolo, via del Popolo, Porta Castello, Borgo Santa Lucia, largo della Pentapoli, via del Popolo, via Borromei, piazza G. Bruno, via Cavour, piazza 40 Martiri, via Perugina, via Don Minzoni, via del Mausoleo, via Perugina, piazza 40 Martiri, via Mazzatinti, via Reposati, piazza San Pietro, via Mazzini, via Cairoli, corso Garibaldi, via Dante, via XX Settembre, piazza Grande, via dei Consoli, piazza G. Bruno, chiesa di San Domenico. La Processione inizia come una rappresentazione drammatica con quattro confratelli che suonano le #battistrangole#, seguiti dal portatore del #teschio#, dal portatore della grande croce detta #Albero della Vita#, dai portatori delle tre croci del Calvario (quella di Cristo e quelle dei due ladroni), dai portatori delle due Croci raggiate (emblemi della Compagnia del Crocifisso e della Compagnia del Carmelo presenti nella Confraternita di Santa Croce della Foce). Sfilano poi i 27 #simboli della Passione#, accompagnati ciascuno da due portatori di torce: il calice, la borsa dei trenta denari, la lanterna, la fiaccola, l’orecchio tagliato, il gallo, la corda per legare il Cristo, la colonna, i flagelli, il guanto di ferro, la corona di spine, il mantello rosso, le cannette per schernire il Cristo, il catino con la brocca di Pilato e l’asciugamano, il vessillo romano, la catena, la scritta I.N.R.I., il velo della Veronica, i tre chiodi, il martello, la spugna, la lancia, la veste di Gesù, i dadi, la scala, le tenaglie e il vaso degli olî. Seguono quindi i portatori delle grandi torce offerte dal Comune, dalle Corporazioni delle Arti e Mestieri e da varie Associazioni cittadine; il clero eugubino; i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, che precedono il simulacro del #Cristo Morto# posto sul #cataletto# e coperto dal prezioso #baldacchino#. Seguono infine il #Coro del Miserere del Cristo#, i gruppi scout, il #Coro delle Pie Donne#, i rappresentanti del Corpo dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale, la statua della #Madonna Addolorata# con a seguire il #Coro del Miserere della Madonna# e quindi i fedeli eugubini. Nel corso della Processione vengono effettuate tre soste: una prima sul #pietrone#, dove il cataletto con il #Cristo Morto# viene fermato per permettere la venerazione dei fedeli; una seconda presso la chiesa di San Domenico, dove si inserisce in processione tutto il clero eugubino unitamente al Vescovo, precedendo il simulacro del #Cristo Morto#; una terza presso la Casa di Riposo “Astenotrofio Mosca”, con la visita ad anziati e ammalati. Il lungo corteo, dopo aver attraversato tutta la città di Gubbio, termina alle 21.30 presso la chiesa di San Domenico, dove le due simulacri del #Cristo Morto# e della #Madonna Addolorata# vengono nuovamente esposti alla venerazione dei fedeli mentre i due cori continuano a cantare, alternandosi, tutte le strofe del #Miserere#
- OGGETTO processione del cristo morto di gubbio
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CLASSIFICAZIONE
FESTA-CERIMONIA
- LOCALIZZAZIONE Gubbio (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Processione del Cristo Morto, una delle manifestazioni religiose che nella città di Gubbio gode di particolare considerazione, è quanto rimane delle rappresentazioni sceniche dei drammi che nel XIII secolo venivano organizzati nelle piazze per rendere più vive le liturgie che si celebravano nelle chiese, soprattutto nella Settimana Santa. Si rappresentavano così vari drammi sacri come la Natività, l’arrivo dei Re Magi, la Passione, la Resurrezione. Il più rappresentato era certamente il Dramma della Passione, per la complessità dell’apparato scenico e per la forte carica emotiva. Tali rappresentazioni potevano terminare anche con il “fuoco delle vanità”, con il quale venivano bruciati amuleti, maschere, ecc. Probabilmente dal 1567, a seguito delle Costituzioni sinodali emanate dal vescovo Mariano Savelli al ritorno dal Concilio di Trento, cessarono le Sacre Rappresentazioni dando vita alle Processioni, come atto di fede corale, salmodiando e pregando per le strade: il primo documento con l’ordine della Processione risale, infatti, al 1587. Detto ordine segue un protocollo vecchio di secoli, riscontrabile nell’archivio della canonica di San Secondo di Gubbio, nel cui ambito parrocchiale, fino al 1970, era compresa anche la chiesa di Santa Croce della Foce. Anche nell’Archivio Vescovile della città di Gubbio sono numerosi i riscontri, in quanto i presuli hanno sempre avuto una particolare attenzione verso questa Sacra Rappresentazione di fede popolare, con indicazioni, suggerimenti e anche divieti (Salciarini 2015). Per secoli venne dunque seguito un itinerario che permetteva di mostrare il #Cristo Morto# alla venerazione dei monasteri, dei conventi, delle confraternite e degli ospedali. La terza sosta della Processione attuale, quella presso l’Astenotrofio Mosca, recupera tale antica finalità. Il motivo invece che ha originato la prima sosta presso il #pietrone# – una grande pietra di forma ovale inserita nel selciato di via Gabrielli davanti al cosiddetto “Palazzo del Capitano del Popolo” – non risulta chiaro e varie sono le ipotesi formulate dagli storici. La sosta presso la chiesa di San Domenico è infine necessaria per permettere l’inserimento del clero eugubino: il tratto processionale che va dalla chiesa di Santa Croce a quella di San Domenico veniva e viene effettuato esclusivamente con il Rettore della Confraternita
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Grilli, Simone
Simone, Grilli
Photostudio Gubbio
Photostudio, Gubbio
Menichetti, Marco
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 10-ICCD_MODI_3337419410841
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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DOCUMENTAZIONE SONORA
file digitale (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0