tessera da gioco - ambito siciliano, Egitto (XI-XII sec)

tessera da gioco

Pezzo del gioco degli scacchi di forma cilindrica con ornamentazione a cerchietti con punto centrale a incisione riempito in origine con mastice di colore bruno o rossastro. Lungo il margine inferiore, entro doppia filettatura, fascia a motivi cruciformi continui. Sul corpo e sulla parte superiore, cerchi di diversa dimensione disegnano figure concentriche sui cui perimetri si collocano quattro, o tredici o quattrodici cerchi più piccoli

  • OGGETTO tessera da gioco
  • MATERIA E TECNICA avorio/ incisione/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Siciliano Egitto
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito bizantino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pezzo di gioco degli scacchi interpretato come la stilizzazione di una figura umana o di un trono (Contadini 1995). Identificato con la figura del re (Chicco 1953), è stato quindi ricondotto, per la mancanza del pomello superiore, alla figura della regina o piuttosto al visir (Sanvito 2000). Pubblicato da Supino come opera bizantina del XI secolo (1898), l’avorio fu attribuito all'ambito islamico da Goldschmidt (1926). Nel 2000 Sanvito, pur riconoscendone l'ispirazione islamica, ne riconduceva l'esecuzione in Occidente. La pedina appartiene a un numeroso gruppo di scacchi in avorio non figurativi, decorati a incisione con il motivo del kreispunkt. Si tratta di una tipologia dapprima collegata con la pisside di San Gerone di Colonia, manufatto yemenita dell'VIII secolo (Kühenl 1971), e in anni più recenti spostata al X e XII secolo ed eseguita in Egitto o in Italia meridionale. Scacchi con questo tipo di ornato si conservano al Metropolitan Museum of Arts di New York (Egitto, XI secolo; inv. 49.36), al Museum of Fine Arts di Boston (Egitto, XI secolo; inv. 1974.534) e al British Museum di Londra, recentemente attribuiti a manifattura egiziana o siciliana tra X e XI secolo. In particolare, un pezzo del British Museum (Egitto o Sicilia, X-XI secolo; inv. 1856.0612.4) mostra un'identica disposizione delle decorazioni, da far supporre alla critica una comune origine dei pezzi (Distefano in Ciseri 2018, p. 187). Gli stessi ornati compaiono su altri avori arabo-siculi, come già notato da Cott (1939) e Pinder-Wilson (1973), quali cofanetti, scatole cilindriche o pastorali arabo-siculi. Le decorazioni degli scacchi mostrano maggiori analogie con quelle dei ricci di pastorale: oltre a quelli resi noti da Cott (1939), Distefano aggiunge il riccio di pastorale del monastero di San Salvador di Celanova, conservato presso il Museo della Cattedrale di Ourense, che offre un rilevante confronto anche per la pedina del Bargello (cfr. in Ciseri 2018, pp. 187-188)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395365
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 49
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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