Madonna del Gonfalone. LA VERGINE PROTEGGE LA NAZIONE LUCCHESE
dipinto,
post 1620 - ante 1630
Biancucci Paolo (1583/ 1653)
1583/ 1653
Al centro, in posizione frontale e su una pedana leggermente rialzata, è la Madonna in abito rosso che con le braccia aperte sostiene l'ampio mantello blu bordato di verde per accogliere sotto la sua protezione i rappresentanti delle varie categorie sociali e i confratelli dell'Oratorio del Gonfalne, che abbigliati in cappa bianca con stemma crociato in campo blu sono inginocchiati sulla destra in adorazione della Vergine. Dalla parte opposta stanno genuflessi un monaco in veste nera con un risvolto rosso, un papa non meglio identificabile, ma riconoscibile per la presenza del triregno e un re tutti, genuflessi in preghiera davanti alla Madonna. In alto volano due angeli che recano fiori e una cartella con l'iscrizione SUB TUUM PRAESIDIUM
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Biancucci Paolo (1583/ 1653)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La fortuna goduta dal Biancucci nel corso dell'Ottocento è documentata dall'inserimento di due opere - la Madonna del Gonfalone e la Vergine con le anime purganti della chiesa del Suffragio - da parte di Stefano Tofanelli tra i dipinti di primaria importanza ritirati dalle chiese di appartenenza all'inizio del 1809 per costituire il museo voluto da Elisa Baciocchi (Filieri 1984, p. 189 e 192). Più tardi la Vergine protegge la Nazione Lucchese dovette essere restituita all'Oratorio del Gonfalone, dove veniva citata nel 1899 da Enrico Ridolfi (1899, p. 113) e ancora nella Visita pastorale condotta nell'oratorio nel 1915 (Lucca, Archivio Arcivescovile, Visita pastorale 248, cc. nn.), per poi essere spostata nell'adiacente chiesa di San Leonardo in Borghi dove è tuttora conservata. La scelta operata dal Tofanelli testimonia l'interpretazione in chiave classicista e arcaista dei dipinti del Biancucci, confermata anche dalla sottolineatura operata da Luigi Lanzi delle affinità col Sassoferrato (Lanzi 1968-1974, I, p. 184), che è soltanto uno dei referenti culturali per il linguaggio del pittore. Infatti l'Ambrosini , e in precedenza il Contini, ha rilevato nelle opere del Biancucci l'influenza del Gentileschi, qui presente soprattutto nel personaggio inginocchiato a destra della Madonna. Più in generale la sua versione in chiaro del naturalismo, fondata sull'uso di una luminosità nitida, permette di "introdurre un grado maggiore di accuratezza nella mimesi, di approssimazione nella resa naturale, senza rischi per la leggibilità dell'immagine, rispetto all'oscuramento delle ambientazioni nei dipinti di derivazione caravaggesca" (Ambrosini 1994, p. 240). Lo stesso personaggio, poi, nella silhouette irrigidita richiama, anche se in controparte, il chierico sulla sinistra del Miracolo di San Silao del Guidotti, presso il quale, secondo l'ipotesi recentemente formulata dall'Ambrosini (1994, pp. 244-245), il Biancucci potrebbe avere svolto il proprio alunnato all'inizio del secondo decennio del Seicento, per il comune accento posto sull'intensità degli sguardi e la predilezione per la qualità di compattezza nella resa degli incarnati. Per l'iconografia e l'impianto compositivo della scena il dipinto trova un illustre precedente nella Madonna della Misericordia di Fra Bartolomeo oggi nel Museo Nazionale di Villa Guinigi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525596
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Nella cartella portata dagli angeli - SUB TUUM PRAESIDIUM - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0