Santi

dipinto, 1482/ 1483

Personaggi: San Rocco; San Sebastiano; San Girolamo; Sant'Elena. Attributi: (San Rocco) cappello da viandante; bastone; bubbone mefitico; (San Sebastiano) palma del martirio; freccia; (San Girolamo) abito cardinalizio; libro; leone; (Sant'Elena) croce

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Lippi Filippino (1457 Ca./ 1504)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Unica nella produzione di Filippino Lippi risulta questa bellissima tavola che sceglie un modulo compositivo nuovo e mai più riproposto dall'autore: quello di una teoria di quattro Santi in disposizione paratattica, inseriti in uno spazio da loro quasi interamente occupato e che lascia intravedere rari, superbi stralci di paesaggio crepuscolare. Eseguita fra 1482 e 1483, per la famiglia dei Magrini il cui altare si trovava all'inizio della navata destra della chiesa di San Michele, la tavola segna un punto di svolta nell'attività giovanile di Filippino che, memore della collaborazione con Botticelli nell'VIII decennio, inizia ad innestare importanti suggestioni fiamminghe (ancor più presenti nei due laterali con Santi eseguiti per San Ponziano di Lucca ed oggi a Pasadena)alla luce di una visione melanconica, altamente sofisticata. I quattro Santi di San Michele, infatti, sono totalmente estranei l'uno all'altro e affatto intenti a dialogare con l'osservatore. Si trovano in una sorta di 'iperuranio' lontano dal mondo terreno, ciascuno immerso in una propria meditazione quasi dolente. Mentre Girolamo è assorto nella lettura, Elena si appoggia alla sacra croce in un tripudio di veli trasparenti che la cingono ad evocare il sudario che avvolse il corpo del Cristo cui lei sta tristemente pensando. Sebastiano, vestito secondo l'iconografia lucchese, guarda fuoricampo mentre lo sguardo di Rocco è perso nel vuoto. Solo il Leone, che fa capolino dietro Girolamo, unica presenza effettivamente terrena, guarda l'osservatore che altrimenti rimarrebbe del tutto estraneo alla vicenda misteriosa e sacra che si sta svolgendo. Il tono generale, pervaso da un'ambigua sospensione, viene supportato da una natura appena accennata colta nel trapasso del crepuscolo. Gli alberi radi, in controluce, lasciano infatti intravedere a destra di Elena un colle incendiato dal sole calante. Il dipinto è un capolavoro nell'intera produzione di Filippino e, come dicevamo in apertura, una sorta di caso isolato. Nelle cromie smaltate degli abiti, ancor più accentuate nei Santi di San Ponziano, già si preannunciano le soluzioni più esasperate dei due tondi con Annunciazione subito successivi a queste fatiche lucchesi ed eseguiti per San Gimignano (Museo della Collegiata)coi quali si fa notoriamente iniziare la fase matura dell'artista. La tavola di san Michele e le due di san Ponziano costituirono delle chiavi di svolta decisive per l'ambiente artistico lucchese. Dalla mediazione operata su queste opere e sulla tavola eseguita da Ghirlandaio per il Duomo di Lucca nacquero le complesse pitture del Frediani, del Pittore di Paolo Buonvisi, del Membrini, dei Ciampanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900424031
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1999
    2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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