ampolla - bottega veneziana (seconda metà sec. XVI)

ampolla 1550-1599

L'ampollina, di vetro incolore, consta di un corpo ovoidale con fondello leggermente rientrate e orlo della base decorato da un anello lavorato a pinza. Il finto coperchio, ugualmente di forma ovoidale, impostato direttamente sul corpo, è sormontato da una presa a pinnacolo composta da due pomoli poggianti su tre dischi di cui quello centrale lavorato a pinza. Nel punto di massima espansione del corpo si innalza dritto e parallelo all'anse il breve beccuccio, striato e con orlo espanso e ingrossato. Dalla parte opposta è applicato l'ansa a voluta, anch'essa striata, collegata superiormente al finto coperchio e terminante in basso, nel punto di massima espansione del corpo, con un motivo decorativo a conchiglia

  • OGGETTO ampolla
  • MATERIA E TECNICA vetro/ soffiatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Chiusi della Verna (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Esemplare unico nel corredo vetrario della farmacia questa ampollina si distingue da tutti gli altri oggetti di uso farmaceutico per essere realizzata in vetro incolore e per la caratteristica, inusuale per contenitori di questo genere, ad accentuare in modo particolare il lato artistico. L'elegante presa a pinnacolo con anello mediano lavorato a pinza è anche coronamento di un reliquiario proveniente dalla chiesa di S. Martino a Burano della seconda metà del XVI secolo (R. Barovier Mentasti, Il vetro veneziano, Milano, 1988, p. 103). Il beccuccio, dritto e rigido con lunghe striature, ricorda altri vetri artistici della stessa epoca, come la brocca con manico ad anello del Museo vetrario di Murano ed il vaso a tre becchi dello stesso museo di manifattura tirolese (G. Mariacher, Vetri italiani del Cinquecento, Milano, 1959, p. 50; G. Mariacher, Il vetro soffiato da Roma antica a Venezia, Milano, 1959, tavv. LIII). L'ansa striata con attacco a conchiglia trova, invece, confronti più pertinenti nelle ampolle officinali in vetro verde chiaro possedute dal Museo Civico di S. Gimignano e attribuiti ad officine vetrarie toscane della fine del Cinquecento, inizio Seicento (L. Morozzi, La dotazione vetraria, in "Una famiglia preindustriale in Valdelsa", San Gimignano, 1981, pp. 114-115) e nei due esemplari della farmacia dello Spedale Serristori di Figline Valdarno, assegnate a manifattura incerta del XVII secolo (Lo Spedale Serristori di Figline, Firenze, 1982, p. 132). È interessante notare che il motivo decorativo a conchiglia è ornamento di vetri veneziani già dal XVI secolo. L'ampollina della spezieria del Santuario della Verna sarà, pertanto, da attribuire alla seconda metà del Cinquecento e, molto probabilmente ad un laboratorio vetrario veneziano proprio per quei particolari più raffinati, come la presa ed il beccuccio, che la caratterizzano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900258600
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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