Madonna col Bambino
statua,
1300 - 1349
Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1314-1319)
1248 ca./ 1314-1319
statua
- OGGETTO statua
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1314-1319)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I pezzi furono portati in Camposanto da Carlo Lasinio: nel 1825 laMadonna col Bambino, che proveniva dalla Chiesa di san Martino, dovecoronava la facciata, ed aveva perso le teste a causa di un fulmine nel1810; nel 1816-23/25 la Pisa (e la sua testa, considerata oggetto aparte) con una generica provenienza dal magazzino dell'Opera. La Madonnaera esposta su uno dei due piedistalli seicenteschi eseguiti come baseper gli angeli bronzei del Giambologna, in prima fila a sinistra nelcorridoio ovest; il gruppo con la Pisa acefala su di un sarcofago romanosotto la Partenza di Abramo e Loth; la testa della Pisa murataall'ingresso consueto del Camposanto, presso la porta est. I tre oggettifurono esposti nel 1935 nel primo Museo dell'Opera; il gruppo con la Pisa(ancora acefala) e la Madonna col Bambino figurarono nel 1946 alla Mostradella Scultura pisana del Trecento. Successivamente, la Madonna restò nelMuseo Nazionale di San Matteo, mentre il gruppo con la Pisa (cui ad uncerto punto fu risarcita la testa) restava nei depositi dell'Opera.L'intero complesso fu ricostruito nel nuovo Museo dell'Opera (1986) dopoun accurato restauro, e fu inviato alla mostra Giovanni Pisano a Genova(Genova 1987). Le sculture vengono attualmente riconosciute come parte diun gruppo raffigurante la personificazione della città di Pisa el'imperatore Arrigo VII presentati da due angeli alla Madonna col Bambinoancora esistente al tempo della il edizione delle Vite del Vasari (1568);si presume che il gruppo, forse danneggiato dall'incendio del 1595, siastato rimosso nei successivi lavori di riattamento. La Pisa restò neidepositi dell'Opera, mentre la Madonna, in epoca non precisata, furiutilizzata nella facciata di San Martino. I tre pezzi ebbero nel corsodei tempi attribuzioni nell'ambito della bottega di Giovanni Pisano, enon godettero di particolare apprezzamento; ma già il Papini riconosceval'iconografia della Pisa, e la collegava al complesso, firmato daGiovanni, esistente sul portale orientale del transetto meridionale delDuomo ancora ai tempi della il edizione del Vasari. Tale opinione fuautorevolmente riaffermata dal Weinberger in un articolo del 1930. ilMarangoni, nel 1932, pur accettando l'identificazione, accostava laMadonna alla Pisa, e proponeva per ambedue una paternità di Tino diCamaino, in quanto componente della bottega di Giovanni; di nuovo ilWeinberger, nel 1937, accoglieva l'accostamento, e identificava la testadella Pisa, ma ribadiva la paternità di Giovanni. Nel frattempo, i treoggetti erano stati trasportati nel 1935 nel Museo dell'Opera, e Carli liaveva classificati tutti come opera di Tino. Le opere, dopo la guerravenivano esposte, con un'attribuzione dubitativa a lino, nella Mostradell'antica scultura pisana del 1946. In seguito, la Pisa venivaconservata nei depositi dell'Opera, e veniva, ad un certo punto,risarcita della testa; la Madonna col bambino, invece, veniva esposta nelMuseo di San Matteo; nel 1986 le due opere venivano riunite nel nuovoMuseo dell'Opera, con l'attribuzione a Giovanni, che a quel punto erageneralmente accettata. Il gruppo, come dicevamo, è descritto nellaseconda edizione delle Vite del Vasari, ed anche in un manoscritto dellaseconda metà del secolo XVI contenente iscrizioni ed altre notizieantiquarie riguardanti Pisa (il cosiddetto codice Orlandi Roncioni, ms.Acquisto Roncioni 339, dell'Archivio di Stato di Pisa), nonché in un suoapografo seicentesco (ms. 1083 della Biblioteca Universitaria di Pisa).In base a tali notizie, sappiamo che nella lunetta della Porta di SanRanieri esisteva la statua di "Una nostra Donna con il Bambino inbraccio" che intorno alla base recava le due iscrizioni "Ave Maria gratiapIena dominus tecum" e "Nobilis arte manus sculpsit Iohannes pisanus /sculpsit sub Burgundio Tadi benigno". A destra, era fiancheggiata da unangelo "che tiene in braccio una donna con due bambini in collo" e cioèla personificazione di Pisa, e recava sulla base la scritta "Virginisancilla sum Pisa quieta subilla", a sinistra da un altro angelo "chetiene Enrico Imperatore" e recava sulla base la scritta "lmperatorHenricus, qui Christo fertur amicus". (prosegue in OSS)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235654
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0