miniatura, serie - ambito fiorentino-pratese (sec. XV)
Iniziali filigranate grandi. c.43r: In nativitate Domini (rubrica del Natale) iniziale filigranata a corpo azzurro, rifessa, con ornato esterno a motivi vegetali in inchiostro nero, ornato interno a caulicoli risparmiati in bianco, con bordi in rosa, ornati da rosette in rosa con boccio centrale giallo, e boccioli negli stessi colori su campo a griglia in inchiostro nero. le altre lettere sono a inchiostro rosso. c.48r: iniziale filigranata. Rubrica della festa di S. Stefano (In festivitate Sanctissimi protomartiris Stephani). Iniziale a corpo azzurro con cornice gialla, con 4 gemme centrali in rosso e verde, entro un tondo centrale a campo nero con 2 riquadri in alto e in basso e 2 tondi laterali con gemme rosse, il tutto ornato da cornice ocra. Ornato esterno e interno in azzurro a foglie trilobate, con profilo a ovoli e dentelli. All'interno, in alto e in basso, 2 losanghe rosse con lo stesso motivo vegetale. Nella carta le altre lettere sono a inchiostro rosso. L'ornato dell'iniziale prosegue in alto e in basso con foglie, bocci e fogliette in verde, arancio, azzurro, rosa e ocra, a tempera e pennello, mentre unmotivo vegetale a filigrana a penna e inchiostro forma il corpo dell'asta, in basso, azzurro all'interno e rosso all'esterno
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura/ miniatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino-pratese
- LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice appare ricordato nel commento del Milanesi alle Vite di Vasari (1850) e nella successiva opera di Pini e Milanesi, che ritengono riferito a questo codice un documento di pagamento del 1429, pubblicato anche dalla Levi D'Ancona(1962, p.191). Descrittto semplicemente dal D'Ancona (1914), il codice viene valutato per la prima volta dal puntodi vista stilistico da A. M. Ciaranfi (1932) e dal Salmi (1954).E' attribuito a Matteo Torelli dalla Levi D'Ancona (1961; 1962, p.234), la quale nega l'attribuzione a Rossello di Jacopo Franchi, che era stata proposta dal Milanesi (1850) e da Thieme e Becker (1916), che suggeriscono, per alcune miniature, (ma non dicono quali) il nome di Giovanni Battista di Biagio Sanguigni (1393-1451). Il Marchini (1963) attribuisce il codice alla collaborazione di Matteo Torelli e Rossello di Jacopo Franchi, riferendo al manoscritto un documento di pagamento datato 1428, che fa il nome di quest'ultimo pittore. Egli esprime la forte probabilità che il documento (Prato, Archivio Datini, Pieve di S. Stefano, Libro d'Entrata ed uscita, n. 1167, 1428)si riferisca al nostro codice (che èdel 1429) immmaginando che le miniature siano state eseguite pima della rilegatura.Il Machini attribuisce le iniziali istoriate a tre mani diverse, tutte influenzate dallo stile di Lorenzo Monaco. Assegna per motivi stlistici al primo pittore (Rossello di Jacopo Franchi) e le iniziali di c. 53v (S. Giovanni Evangelista) e di c. 51 (Martirio di S. Stefano); al secodno pittore (Mattero Torelli) le iniziali di c. 48v (S. Sefano in trono); c.43v (Adorazione del bambino), e c. 3r (il re dAvid e l'Eterno); al terzo pittore (Giovan Battista di Biago Sanguigni)attribuisce le iniziali di c. 61v (S. Tommaso Becket); c. 68r (S. Silvestro), c. 67r (SS.Innocenti); c. 36r (Gesù Bambino); c. 51r (la parte superiore del'iniziale); e c. 3r (iniziale eseguita su disegno del Torelli). L'ipotesi sembra accettabile, considerando il diverso stile e la diversa qualità di esecuzione dei tre gruppi idi iniziali istoriate, di cui i primi due sono i più pregevoli
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161618-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0