Codice D n.5
antifonario,
Franchi Rossello Di Jacopo (1376 Ca./ 1456)
1376 ca./ 1456
Codice incompleto composto di cc. 185. Scrittura a inchiostro bruno con neumi bruni, notazioni e righi musicali in rosso. Contiene 337 iniziali filigranate a penna ed inchiostro rosso e azzurro, ornate da motivi geometrici e vegetali, di cui due grandi, e le altre piccole e medie, 11 iniziali miniate istoriate, 26 iniziali ornate a tempera e pennello. Numerazione originale in rosso, in numeri romani al centro sul margine superiore di ogni carta. Legatura con 2 piatti in legno e cuoio. Borchie in ottone
- OGGETTO antifonario
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura/ miniatura
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ATTRIBUZIONI
Franchi Rossello Di Jacopo (1376 Ca./ 1456)
- LOCALIZZAZIONE Prato (PO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice appare ricordato nel commento del Milanesi alle Vite di Vasari (1850) e nella successiva opera di Pini e Milanesi, che ritengono riferito a questo codice un documento di pagamento del 1429, pubblicato anche dalla Levi D'Ancona(1962, p.191). Descrittto semplicemente dal D'Ancona (1914), il codice viene valutato per la prima volta dal puntodi vista stilistico da A. M. Ciaranfi (1932) e dal Salmi (1954).E' attribuito a Matteo Torelli dalla Levi D'Ancona (1961; 1962, p.234), la quale nega l'attribuzione a Rossello di Jacopo Franchi, che era stata proposta dal Milanesi (1850) e da Thieme e Becker (1916), che suggeriscono, per alcune miniature, (ma non dicono quali) il nome di Giovanni Battista di Biagio Sanguigni (1393-1451). Il Marchini (1963) attribuisce il codice alla collaborazione di Matteo Torelli e Rossello di Jacopo Franchi, riferendo al manoscritto un documento di pagamento datato 1428, che fa il nome di quest'ultimo pittore. Egli esprime la forte probabilità che il documento (Prato, Archivio Datini, Pieve di S. Stefano, Libro d'Entrata ed uscita, n. 1167, 1428)si riferisca al nostro codice (che èdel 1429) immmaginando che le miniature siano state eseguite pima della rilegatura.Il Machini attribuisce le iniziali istoriate a tre mani diverse, tutte influenzate dallo stile di Lorenzo Monaco. Assegna per motivi stlistici al primo pittore (Rossello di Jacopo Franchi) e le iniziali di c. 53v (S. Giovanni Evangelista) e di c. 51 (Martirio di S. Stefano); al secodno pittore (Mattero Torelli) le iniziali di c. 48v (S. Sefano in trono); c.43v (Adorazione del bambino), e c. 3r (il re dAvid e l'Eterno); al terzo pittore (Giovan Battista di Biago Sanguigni)attribuisce le iniziali di c. 61v (S. Tommaso Becket); c. 68r (S. Silvestro), c. 67r (SS.Innocenti); c. 36r (Gesù Bambino); c. 51r (la parte superiore del'iniziale); e c. 3r (iniziale eseguita su disegno del Torelli). L'ipotesi sembra accettabile, considerando il diverso stile e la diversa qualità di esecuzione dei tre gruppi idi iniziali istoriate, di cui i primi due sono i più pregevoli
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161618-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Iste liber est ecclesie sive plebis Sancti Stephani de Prato, Pistoriensis diocesis quem scripsit dominus Johannes monachus Vallisumbrose tempore Domini Bartolocii de Melanensibus de Prato dignissimi huius plebis prepositi anno Domini MCCCXXVIIII - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0