Storie di San Paolo
Nelle lunette laterali sono raffigurate, a sinistra gli episodi di San Paolo che guarisce il paralitico e il giovinetto Eùtico caduto dalla finestra mentre assisteva alla predica; nella parete destra una finta finestra con lo stemma Inghirami e la croce di Santo Stefano con ai lati la Guarigione di Saulo e del battesimo, in questo episodio la figura di Anania è ritenuta il ritratto di Agostino Inghirami, uno dei fratelli dell’ammiraglio che sovrintese ai lavori della cappella. All’esaltazione della famiglia Inghirami è riservata la scena nella lunetta sopra l’altare centrale, San Paolo accecato dalla visione, l’aspetto più significativo della scena è l’ambientazione, sul fondo è dipinto il battistero di Volterra, con uno scorcio della città, così come si vedeva entrandovi dal piazzale dei Ponti, mentre a destra, sono collocati vari personaggi in abiti dell’epoca, tra cui si identificano i ritratti di Jacopo Inghirami, al centro, conversante con il fratello Antonio, in veste di prelato poiché era stato nominato canonico della Cattedrale nel 1588; il fratello maggiore Agostino, di profilo con i cappelli brizzolati; un giovane in abito di cavaliere di Santo Stefano e due giovinetti in piedi dietro una figura seduta ripresa alle spalle
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
Stucco
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ATTRIBUZIONI
Mannozzi Giovanni Detto Giovanni Da San Giovanni (1592/1636)
- LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella Inghirami, sita nella testata del transetto sinistro, nota anche come cappella di San Paolo, fu fatta costruire a partire dal 1607 per volontà di Jacopo Inghirami, Ammiraglio delle Galee dei Cavalieri di Santo Stefano, detto “il flagello dei Turchi” per le vittorie riportate sui nemici. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, quale testimone e divulgatore, soldato di quella fede cristiana che l’Ammiraglio pretendeva di difendere con le armi contro gli infedeli. Il disegno dell’architettura è attribuito ad Alessandro Pieroni, mentre il disegno della volta in stucco si deve a Giovanni Caccini ed è eseguito da Pompilio Boldini e da Ludovico Chiappini. Gli affreschi della volta vengono attribuiti a Giovanni Mannozzi da San Giovanni che li avrebbe eseguiti tra il 1620 e il 1621; mentre le tele sono opera di Domenico Zampieri detto Domenichino l’opera dell’altare, di Matteo Rosselli la tela della parete sinistra e infine quella della parete destra di Francesco Curradi. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, a cui la cappella è intitolata. L’altare di stile vasariano è costruito con marmi policromi, perfettamente in armonia con il resto della cappella nella quale predomina l'uso di questo pregiato materiale. Lo stemma che compare sui basamenti è quello della famiglia Inghirami che ha il patronato sulla cappella
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900146911-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0