veduta del porto vecchio e del centro storico di Dubrovnik, anticamente nota come Ragusi
secondo quanto indicato nell’iscrizione il dipinto raffigura il porto vecchio della città di Dubrovnik, città della Croazia meridionale, sulla costa Dalmata, affacciata sul mar Adriatico, anticamente nota coma Ragusi o Ragusa. In primo piano l’autore colloca un attracco per le barche costituito da un muro in mattoni, protetto da scogli, collocato nel porto vecchio cittadino, oltre il quale spuntano gli alberi delle vele di alcune imbarcazioni. Oltre un ristretto spazio marino emerge in tutta la sua bellezza il profilo della città vecchia cinta da mura e fortificazioni e costellata da imponenti architetture religiose, come le chiese delle principali piazze del centro, tra cui si riconosce la cattedrale dell’Assunzione, sulla sinistra con l’alto tamburo chiuso da cupola emisferica, la chiesa di San Biagio con cupola e il complesso del monastero dei Domenicani con la chiesa di San Sebastiano sulla destra, di cui si vede l'abside, ed edifici civili come la torre civica al centro e il Palazzo dei Rettori. L'opera e l'iscrizione erano probabilmente contornate da una greca bianca, di cui s’intravede solo il profilo inferiore, essendo smarginato il foglio. La cornice in legno dorato rettangolare è originale
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Baseggio Giacomo (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
- LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
- INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Recenti studi hanno portato alla luce il contesto culturale e politico e socio-economico in cui ha avuto luogo la produzione “dei Baseggio” conservata a Miramare, realizzata dal 1784 da Giacomo Baseggio e dal figlio Antonio e dal 1789 da Antonio Piemontesi detto il Baseggio. Si tratta di un collezione di 46 opere tra tempere e incisioni colorate, commissionate tra il 1784 e il 1789 dal Granduca Leopoldo II d’Asburgo Lorena. Nel corso del Settecento le vedute avevano raggiunto una rilevanza significativa nell’ambito della produzione artistica, in quanto questo genere, naturale evoluzione del tema del paesaggio, beneficiando del progresso della tecnica e degli studi sulla prospettiva, consentiva in piena cultura illuminista di rilevare nel modo più possibile scientifico e catalografico il dato reale. Il rinvenimento di importanti documenti, conservati all’Archivio di Stato di Firenze e Livorno, ha consentito di valorizzare la commissione delle incisioni da parte di Leopoldo II, che tra il 1784 e il 1786 ordina “Vedute”, “Carte” e “Piante”, la maggior parte delle quali corrisponde alla collezione triestina. Oltre a nominare le vedute della città toscana le lettere conservate all’archivio di Livorno contengono dei riferimenti anche ai capricci, denominati “ideali”. Nei documenti vengono citate anche le vedute dei Porti Orientali e due Vedute di mare presso la città di Napoli. In particolare le vedute dedicate ai porti orientali è frutto da un lato “del gusto tipico della fine del Settecento di indagare paesaggi lontani dotati di un fascino straordinario” al fine di “documentare in modo dettagliato e quasi fotografico mondi diversi e curiosi. Era infatti consuetudine far accompagnare le missioni scientifiche e diplomatiche da artisti che raffiguravano luoghi e personaggi caratteristici”. Tali vedute sono dapprima espressione dell’interesse documentario di matrice illuminista di Pietro Leopoldo, in seguito di quello per l’esotico di Massimiliano caratteristico della cultura romantica di metà Ottocento. E’ proprio l’attrazione per l’esotico ad orientare in questo periodo le scelte dei collezionisti, soprattutto borghesi, in cui rientrano anche quelle di Massimiliano. Dall’altro lato la scelta delle vedute dei porti orientali non è poi casuale, in quanto i Baseggio raffigurarono nello specifico molti scali asiatici che dopo la metà del Settecento rientrarono nelle mire politiche ed economiche degli Asburgo. Inoltre compaiono anche le raffigurazioni di importanti battaglie. Dal 1789 in poi i documenti non sono più indirizzati a Giacomo Baseggio, ma ad Antonio Piemontesi. In particolare le lettere dell’agosto 1789 e del marzo 1790 testimoniano le ultime commissioni di Pietro Leopoldo prima del suo ritiro a Vienna per assumere il titolo imperiale, quando molto probabilmente portò con sé le vedute come patrimonio personale. L’interesse di questa collezione rientrò nella volontà della Casa d’Austria di propaganda politica e di partecipazione agli eventi dell’epoca attraverso la commissione di dipinti storici. Va rilevato inoltre che le 18 incisione dedicate alla città di Livorno sono riprese della famosa serie “Raccolta delle più belle vedute della città e porto di Livorno”, pubblicate a partire dal 1781 da Giuseppe Maria Terreni, dedicata a Pietro Leopoldo. Le vedute furono scelte da Massimiliano d’Asburgo per decorare la prima abitazione triestina, Villa Lazarovich, come testimoniano gli acquerelli di Germano Prosdocimi del 1854. Tuttavia, mentre Pietro Leopoldo cresciuto e animato dallo spirito illuminista, s’interessò al fenomeno del vedutismo, che nel XVIII secolo diventò di gran moda e rappresentò l’innovazione in campo artistico, ambendo a rinnovare la corte fiorentina con i nuovi modelli internazionali, nel caso di Massimiliano le sue scelte scientiste e naturaliste furono influenzate dalla sua mentalità romantica ottocentesca. In un documento del 1857 l’arciduca dà poi precise indicazioni ai decoratori Franz e Julius Hofmann sull’arredamento degli interni del castello, citando anche la serie dei Baseggio, ricordata come «l’intera collezione di quadri che rappresentano porti, con cornici rinfrescate», da collocarsi nel vestibolo inferiore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006915
- NUMERO D'INVENTARIO AB55073
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
2006
- ISCRIZIONI in basso, sopra la cornice - VEDUTA DELLA PARTE DEL PORTO DELLA CITTA' DI RAGUSI, FATA DAL MAG. BASEGGIO L'ANNO 1772, E RIFATA IN LIVORNO L'ANNO 1785 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0