veduta della città e del porto di Trebisonda nel corso di una battaglia
secondo quanto indicato nell’iscrizione il dipinto raffigura il porto e la città di Trebisonda sulla costa nord-orientale della Turchia, affacciata sul mar Nero. La veduta rappresenta quella che si può identificare come una battaglia, un attacco. Sulla sinistra i cannoni di un castello con possenti torrioni, da cui l’iscrizione specifica viene ripresa la veduta, sparano verso un vascello a tre alberi sulla destra. Questo colpito esala una grande nuvola di fumo, la stessa che si trova in prossimità del castello, forse dovuta ai colpi. Il vascello, sul quale sventola la bandiera rossa, ha al suo interno l’equipaggio e alcune figure indossano un turbante. All’ingresso della fortezza un gruppo di turchi sta osservando la scena. Sullo sfondo si stagliano le linee delle architetture della città e del porto. Sulla punta della costa a destra si colloca un secondo castello. L'opera e l'iscrizione sono contornate da una greca bianca con contorni rossi e neri su sfondo blu. La cornice in legno dorato rettangolare è originale
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 59,8 cm
Larghezza: 77,8 cm
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ATTRIBUZIONI
Baseggio Antonio (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
Baseggio Giacomo (notizie Seconda Metà Sec. Xviii)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
- LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
- INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Recenti studi hanno portato alla luce il contesto culturale e politico e socio-economico in cui ha avuto luogo la produzione “dei Baseggio” conservata a Miramare, realizzata dal 1784 da Giacomo Baseggio e dal figlio Antonio e dal 1789 da Antonio Piemontesi detto il Baseggio. Si tratta di un collezione di 46 opere tra tempere e incisioni colorate, commissionate tra il 1784 e il 1789 dal Granduca Leopoldo II d’Asburgo Lorena. Nel corso del Settecento le vedute avevano raggiunto una rilevanza significativa nell’ambito della produzione artistica, in quanto questo genere, naturale evoluzione del tema del paesaggio, beneficiando del progresso della tecnica e degli studi sulla prospettiva, consentiva in piena cultura illuminista di rilevare nel modo più possibile scientifico e catalografico il dato reale. Il rinvenimento di importanti documenti, conservati all’Archivio di Stato di Firenze e Livorno, ha consentito di valorizzare la commissione delle incisioni da parte di Leopoldo II, che tra il 1784 e il 1786 ordina “Vedute”, “Carte” e “Piante”, la maggior parte delle quali corrisponde alla collezione triestina. Oltre a nominare le vedute della città toscana le lettere conservate all’archivio di Livorno contengono dei riferimenti anche ai capricci, denominati “ideali”. Nei documenti vengono citate anche le vedute dei Porti Orientali e due Vedute di mare presso la città di Napoli. In particolare le vedute dedicate ai porti orientali è frutto da un lato “del gusto tipico della fine del Settecento di indagare paesaggi lontani dotati di un fascino straordinario” al fine di “documentare in modo dettagliato e quasi fotografico mondi diversi e curiosi. Era infatti consuetudine far accompagnare le missioni scientifiche e diplomatiche da artisti che raffiguravano luoghi e personaggi caratteristici”. Tali vedute sono dapprima espressione dell’interesse documentario di matrice illuminista di Pietro Leopoldo, in seguito di quello per l’esotico di Massimiliano caratteristico della cultura romantica di metà Ottocento. E’ proprio l’attrazione per l’esotico ad orientare in questo periodo le scelte dei collezionisti, soprattutto borghesi, in cui rientrano anche quelle di Massimiliano. Dall’altro lato la scelta delle vedute dei porti orientali non è poi casuale, in quanto i Baseggio raffigurarono nello specifico molti scali asiatici che dopo la metà del Settecento rientrarono nelle mire politiche ed economiche degli Asburgo. Inoltre compaiono anche le raffigurazioni di importanti battaglie. Dal 1789 in poi i documenti non sono più indirizzati a Giacomo Baseggio, ma ad Antonio Piemontesi. In particolare le lettere dell’agosto 1789 e del marzo 1790 testimoniano le ultime commissioni di Pietro Leopoldo prima del suo ritiro a Vienna per assumere il titolo imperiale, quando molto probabilmente portò con sé le vedute come patrimonio personale. L’interesse di questa collezione rientrò nella volontà della Casa d’Austria di propaganda politica e di partecipazione agli eventi dell’epoca attraverso la commissione di dipinti storici. Va rilevato inoltre che le 18 incisione dedicate alla città di Livorno sono riprese della famosa serie “Raccolta delle più belle vedute della città e porto di Livorno”, pubblicate a partire dal 1781 da Giuseppe Maria Terreni, dedicata a Pietro Leopoldo. Le vedute furono scelte da Massimiliano d’Asburgo per decorare la prima abitazione triestina, Villa Lazarovich, come testimoniano gli acquerelli di Germano Prosdocimi del 1854. Tuttavia, mentre Pietro Leopoldo cresciuto e animato dallo spirito illuminista, s’interessò al fenomeno del vedutismo, che nel XVIII secolo diventò di gran moda e rappresentò l’innovazione in campo artistico, ambendo a rinnovare la corte fiorentina con i nuovi modelli internazionali, nel caso di Massimiliano le sue scelte scientiste e naturaliste furono influenzate dalla sua mentalità romantica ottocentesca. In un documento del 1857 l’arciduca dà poi precise indicazioni ai decoratori Franz e Julius Hofmann sull’arredamento degli interni del castello, citando anche la serie dei Baseggio, ricordata come «l’intera collezione di quadri che rappresentano porti, con cornici rinfrescate», da collocarsi nel vestibolo inferiore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600005907
- NUMERO D'INVENTARIO AB55090
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2017
- ISCRIZIONI in basso, entro la cornice - VEDUTA DELLA CITTA’ E PORTO DI TRABISONDA DALLA PARTE DEL CASTELLO FATA DAL MAGG. BASEGGIO E FIGLIO SOPRA LUOCO E RIFATTA IN LIVORNO L’ANNO 1785 - capitale - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0