angeli con in gli strumenti della passione e due cariatidi con la verga della flagellazione

cimasa, post 1659 - ante 1695
Sala Gerolamo (attribuito)
notizie 1651-1695
  • OGGETTO cimasa
  • ATTRIBUZIONI Sala Giovanni Angelo (attribuito): esecutore
    Sala Gerolamo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima e unica segnalazione è di C. Marenzi: "l'altare del Crocifisso è ornato con stucchi e disegnato da Angelo Sala" (Guida di Bergamo ms. 1824, ed. 1985, p. 118); non sappiamo però se documentata. Lo stuccatore Giò Angelo Sala, ticinese originario da Lugano, è presente a Bergamo e territorio dal 1651 con a fianco sempre il figlio Gerolamo, che continuò l'attività del padre dopo la sua morte nel 1683 e del quale - per quanto mi consta - si hanno notizie certe fino al 1695 ( da "Le sagrestie di Alzano Lombardo nella Basilica di S. Martino" a cura di M. Olivari, 1994, Cinisello Balsamo, pp. 19-22). Le due statue piangenti in stucco sedute sopra il cornicione della cimasa della cappella del Crocifisso che reggono in mano gli strumenti della passione, la tenaglia e il martello, e i due angeli cariatidi addossati alle paraste con in mano la verga della flagellazione hanno una stretta affinità con le figure di Giò Angelo Sala e di Gerolamo per la grazia ed eleganza dei gesti, l'intensità espressiva dei volti, la fluidità morbida dei panneggi, l'accuratezza della modellazione a tutto tondo. Citiamo per confronto gli stucchi dell'altare della Vergine del Carmelo nella chiesa di Avio (Trento), documentati 1666-69 (testo a cura di M. Peghini, "Biblioteca Comunale", 1994, p. 47); le cappelle laterali del Santuario di Stezzano, 1665-69 (A. Forconi, "Artisti forestieri a Bergamo" ms. s. d., Curia Vescovile Bergamo, 1920 ca.); gli stucchi della volta della basilica di S. Martino ad Alzano Lombardo e delle tre sagrestie, soprattutto la seconda, capolavoro di Gerolamo Sala 1689-1690 (Le Sagrestie di Alzano... cit.). Tipici anche di Giò Angelo Sala i bei capitelli corinzi arricchiti di festoni di frutta o teste di cherubini che decorano le colonne delle Cappelle. (Nel 1659 Giò Angelo venne pagato per aver fatto il modello del capitello in stucco per le colonne della navata della chiesa di S. Martino, Archivio Parrocchiale di Alzano, Libro Mastro 1654-59, p. 46). Quando siano avvenute le decorazioni a stucco nella cimasa e nelle paraste dell'ancona non ci è dato stabilire. È certo comunque che le figure piangenti con in mano i simboli della passione modellate dai Sala sono state eseguite dopo il 1659 (collocazione del crocefisso ligneo nell'altare della cappella) e prima del 1695, ultima notizia certa dell'attività dì Gerolamo. Non ci sono documenti in proposito, ma l'analisi stilistica e i confronti con la produzione dei Sala ci convincono ad attribuirgli, oltre agli stucchi della cappella del Crocifisso, anche quelli di altre due cappelle della chiesa domenicana, quella di S. Stefano V a sinistra e quella di S. Bartolomeo V a destra, nelle quali sembra aver lavorato soprattutto il figlio Gerolamo. Inoltre è evidente che le figure dei Sala sono servite da modello e imitate dagli stuccatori settecenteschi, incaricati a decorare le altre cappelle della chiesa (S. Raimondo, S. Caterina da Siena, S. Vincenzo Ferreri, S. Giuseppe). Gli stucchi di queste cappelle sono opere di ignoti decoratori, ma potrebbero anche essere allievi dei Sala: conosciamo il nome dello stuccatore Stefano Mesci, che il maestro Gerolamo Sala raccomandò come proprio sostituto al parroco di Cenate Sopra per essere egli impossibilitato a lavorare per la febbre. Da un ms. inedito conservato nell'archivio parrocchiale di Cenate Sopra, in data 1 aprile 1695, pubblicato da C. Tellini Perina in "Arte Lombarda" 51, 1979, pp. 61-64)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202212-1.1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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