Nascita del Sole. Nascita del Sole

stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione, 1638 - 1638
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649)
Parigi, 1590 - 1649

Personaggi: Apollo; Aurora. Figure: allegorie; putti. Animali: cavalli. Mezzi di trasporto: auriga. Oggetti: vasi. Piante: fiori. Fenomeni naturali: nuvole; luce. Corpi celesti: cielo

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649): inventore
    Perrier François (1590/ 1650): disegnatore
    Dorigny Michel (1616/ 1665): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’incisione, probabilmente in controparte, realizzata da Michel Dorigny e datata 1638, raffigurante la “Nascita del Sole” racchiusa in una cornice a forma ovale, è da rapportare a parte della decorazione pittorica della volta della galleria del Castello di Chilly, realizzata da Simon Vouet, con la collaborazione del suo fidato aiutante François Perrier, tra il 1630 e il 1633 circa. La grande opera ornamentale, commissionata da Antoine Coiffier de Ruzé, marchese d’Effiat, assieme alle tele per la cappella rappresentanti l’“Apoteosi” e il “Martirio di Sant’Antonio”, oggi risulta andata persa. La descrizione dettagliata del complesso programma decorativo che riporta Dézallier d'Argenville nel 1755 (Thuillier 1990, pp. 114-115), ne conferma la grandiosità. Al centro della volta doveva ergersi l’“Assemblea degli Dei” inquadrata dalle rappresentazioni della “Nascita del Sole” e dal suo pendant, la “Nascita della Luna”. Di quest’ultime rimangono a testimonianza due incisioni di Michel Dorigny e alcuni disegni preparatori pubblicati da Brejon de Lavergnée (1987, p. 45). Le traduzioni risultano di qualche anno successive all’opera pittorica e sono ascrivibile alle grandi prove che Vouet commissiona, per una bramata divulgazione, a Dorigny: prima allievo e poi fedele collaboratore oltre che genero del maestro francese. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola Francese Vouet Simone”, nel quale non risulta presente il pendant. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408112
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI in basso negli angoli sinistro e destro - Simon Voüet pinxit in Aede / Chilli ex D. de Fiat Gall. Pol. Dominijs /Mich. Dorigny sculp[sit] cum / Privil[egio] Regis Christ. Anno 1638 - Dorigny Michel - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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