sgabello, serie di Palagi Pelagio, Capello Gabriele detto Moncalvo, Ferrero Giovanni Battista (secondo quarto sec. XIX)
sgabello,
post 1837 - ante 1837
Palagi Pelagio (1775/ 1860)
1775/ 1860
Capello Gabriele Detto Moncalvo (1806/ 1877)
1806/ 1877
Ferrero Giovanni Battista (notizie 1771-1842)
notizie 1771-1842
Quattro sostegni diritti a balaustro, ornati nella parte centrale da un decoro a foglie allungate e sovrapposte. Nella porzione superiore, cilindrica, doppio collarino. Fascia composta, su quattro lati, da specchiatura centrale intagliata a traforo, con motivo a palmetta stilizzata centrale, dalla quale si dipartono elementi a voluta. In corrispondenza degli angoli, dadi di raccordo ornati da rosetta. Seduta imbottita, rivestita in velluto di seta tagliato a un corpo, ornata lungo i quattro lati da motivo a greca alternato a infiorescenze stilizzate
- OGGETTO sgabello
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MISURE
Profondità: 51.5 cm
Altezza: 46.5 cm
Larghezza: 52.5 cm
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ATTRIBUZIONI
Palagi Pelagio (1775/ 1860): disegnatore
Capello Gabriele Detto Moncalvo (1806/ 1877): ebanista
Ferrero Giovanni Battista (notizie 1771-1842): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rinnovamento della “Camera di Studio di S.M.”, detta anche “la camera in cui S.M. lavora coi Ministri”, poi denominata Sala del Consiglio, venne avviato alla fine del 1836, quando Gabriele Capello detto il Moncalvo firmò il contratto per i lavori da eseguire, sia arredi fissi che mobili, tutti su disegno di Pelagio Palagi. I diversi manufatti vennero messi in opera principalmente nel corso del 1837-1838. Il repertorio figurativo e decorativo messo in opera negli elementi d’arredo di questa sala rispecchiava pienamente la cultura di Palagi, appassionato ricercatore e collezionista di reperti antichi, ma anche uomo attento alle più moderne istanze della sensibilità romantica e del recupero del mondo classico filtrato attraverso la lezione rinascimentale. L’intervento fece parte di un più ampio progetto di riplasmazione degli ambienti seicenteschi del Palazzo, che aveva incluso anche le attigue sale del Trono e delle Udienze, fulcro del cerimoniale politico della reggia in età carloalbertina. L’esemplare fa parte di una serie, originariamente di dodici taboretti, destinati ad essere distribuiti nelle sale d’Udienza e del Consiglio, di cui ne sono stati documentati in questo secondo ambiente, già nell’inventario del 1881, solamente quattro che, tuttavia, nel corso del tempo, furono più volte spostati da una stanza all’altra. La parcella della loro esecuzione venne saldata il 31 luglio 1837 e ne descrive con cura l’aspetto: “Sono composti di quattro gambe tornite con varie finissime modanature lasciando un pezzo quadrato dell’altezza di metri 0,12 in cui vi è un bassofondo […] ed entro alli detti bassifondi vi sono caduno una rosetta e bacelli [e] degli ornati formati da due volute che cominciano contro delle gambe […] e vanno ad incontrarsi alla mezzeria di caduna facciata lasciando fra loro il sito di una gran palmetta […] e sotto alla grandi giri di esse cioè contro alle gambe per compimento vi nascono altre palmette; dalla traversa inferiore la gamba resta adorna di finissime modanature, quindi […] sono intagliate a foglie d’acqua a più giri che viene a figurare una specie di squama”. E’ possibile, come avvenne per altri elementi d’arredo, la collaborazione, per gli intagli, dello scultore Giovanni Battista Ferrero, abituale partner di Capello in questi anni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401027
- NUMERO D'INVENTARIO 299
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sotto la seduta, telaio - 5101 DC (nero) - maiuscolo/ numeri arabi - a impressione - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0