porta, serie di Capello Gabriele detto Moncalvo (metà sec. XIX)
porta,
1852 - 1852
Capello Gabriele Detto Moncalvo (1806/ 1877)
1806/ 1877
Porta a doppio battente leggermente centinata, con impiallacciature in radica di acero, con complesse cornici fitomorfe in noce d'India e bronzo dorato che includono su ciascun battente specchiature in bois de rose ed un medaglione in porcellana
- OGGETTO porta
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura
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MISURE
Larghezza: 129.5
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ATTRIBUZIONI
Capello Gabriele Detto Moncalvo (1806/ 1877)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Piazza Baden Baden, 4, Moncalieri (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal 1852 al 1854 i libri contabili dell'Azienda Real Casa registrano diversi pagamenti per i lavori nella Sala di Trattenimento della Regina eseguiti "sotto la direzione del cav. Ferri" da Gabriele Capello per quanto attiene alle opere di minuseria e dalla ditta Colla per le decorazioni in bronzo dirato (ASTO, sez. riunite, Azienda Real Casa, Rubrica Spese diverse, 1852 cat. 30, 1854 cat. 31). Non è escluso che altri pagamenti agli stessi per opere eseguite genericamente nell'Appartamento della Regina in quello stesso periodo possano riferirsi agli interventi della Sala in oggetto (1852 cat. 15, cat. 30, 1853 cat. 30). Preziosa nell'ampio uso di legni esotici e nella ricchezza degli intagli, la boiserie documenta la maestria del Capello anche dopo l'incisivo mutamento dell'indirizzo decorativo avvenuto nello stile di corte a partire dalla metà degli anni '40 e definitivamente sancito dall'avvento al trono di Vittorio Emanuele II. Dopo il lungo sodalizio con Pelagio Pelagi, durante il quale era stato l'interprete più fedele del programma neo-greco, neo-etrusco, neo-gotico elaborato per Carlo Alberto, Capello segue con versatilità l'evoluzione della moda, dando inizio a una feconda produzione neo-barocca e neo-rococò che gli meriterà grande favore anche presso i sovrani; gli incarichi affatto particolari del 1853 culmineranno con l'esposizione di Parigi del 1855, dove presenterà diversi mobili eseguiti per le stanze di Maria Adelaide nella reggia di Torino. Già attribuita in via ipotetica a Capello da Franca Dalmasso (1982, p. 52), la ricca boiserie traduce il programma decorativo ispirato a moduli neo-Luigi XIV ideato per la sala di Domenico Ferri, richiamandosi alle soluzioni rocailles dello stile di corte creato fa Benedetto Alfieri per Carlo Emanuele III alla metà del Settecento. Lungamente attiva sotto Carlo Alberto, la fonderia Colla non era nuova alla collaborazione con Capello, al quale aveva fornito finiture in metalli pregiati per i mobili realizzati per il Palazzo Reale e per il Castello di Racconigi (cfr. E. Baccheschi, scheda biografica in E. Castelnuovo e M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773/1881, Torino 1980, p. 1416). Sulla ditta Colla si veda S. Ajani, Fabbriche di Vanchiglia, in Santa Giulia in Vanchiglia. Storia di un quartiere, catalogo della mostra, Torino 1985, pp. 96-97
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046240
- NUMERO D'INVENTARIO 882
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0