Ritratto di Carlo Emanuele II di Savoia

dipinto, post 1665 - ante 1675

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti, con taglio poco al di sotto della spalla. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale e capelli ricci che scendono oltre le spalle. Al collo uno jabot di pizzo ornato da fiocchi. Indossa un’armatura profilata da sottili fasce dorate. Sul petto pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata. Sfondo neutro di colore bruno. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato. Tipologia a gola; battuta liscia. Fasce interna ed esterna modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 146.5 cm
    Larghezza: 114 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura il duca Carlo Emanuele II (1634-1675) in età adulta, secondo modelli diffusi dai ritrattisti attivi alla corte sabauda tra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, come i Dufour o Carlo Metrano. Le indicazioni inventariali relative solamente alle ricognizioni effettuate nel castello di Racconigi nella prima metà del Novecento, lasciano ipotizzare che l’opera possa provenire anche da una quadreria dell’aristocrazia sabauda e sia stata acquisita dal principe Umberto di Savoia per incrementare la propria quadreria dinastica. Figlio secondogenito di Vittorio Amedeo I e di Maria Cristina di Borbone, nel 1638 subentrò come erede del ducato per la precoce morte del fratello Fracesco Giacinto. Data la minore età, la Prima Madama Reale mantenne la reggenza formalmente fino al 1648, ma di fatto sino al 1663. In questo stesso anno il duca sposò Francesca Maria d’Orleans, che lo lasciò presto vedovo. Due anni più tardi convolò a nozze con la cugina Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. I matrimoni con principesse legate alla corte di Luigi XIV confermavano un indirizzo di politica estera sostanzialmente filo francese. In un periodo di pace sul piano internazionale, Carlo Emanuele II intraprese la sfortunata campagna militare contro Genova nel 1672. Rilevante fu il piano di interventi sul fronte amministrativo e finanziario interno, ispirato al modello di governo avviato in Francia da Colbert. Imprese di spicco, dal punto di vista architettonico, contraddistinsero gli anni del suo ducato: l’avvio dal 1658, con i progetti di Amedeo di Castellamonte, del cantiere della residenza di Venaria Reale e, soprattutto, l’arrivo a Torino di Guarino Guarini, impegnato, oltre che nello straordinario intervento della cupola della cappella della SS. Sindone, nella progettazione della Real Chiesa di San Lorenzo, affidata ai teatini, e del palazzo torinese del ramo cadetto per i Savoia Carignano. L'opera è allestita all’interno di una ampia serie iconografica sabauda che include principalmente opere risalenti al XVII secolo, benché esse rappresentino esponenti del casato a partire dall’età medievale. La maggior parte dei dipinti pervennero in questa sede a seguito del dono del castello di Racconigi al principe di Piemonte Umberto di Savoia da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, nel 1929. Il primo volle collocare in questa residenza, analogamente a quanto dispose per i suoi appartamenti in Palazzo Reale a Torino, le sue raccolte di iconografia sabauda e dinastica, con attenzione anche alle famiglie regnanti che, nei secoli, avevano stretto alleanza con Casa Savoia. Queste opere, collezionate a partire almeno dal 1919, pervennero a Racconigi per selezione dall’arredo di altre residenze sabaude dei territori ereditari o acquisite dopo l’unità d’Italia, oppure furono donate o ancora acquistate sul mercato antiquario, o da famiglie dell’aristocrazia piemontese e del territorio nazionale. L’allestimento della Galleria cosiddetta dei ritratti, collocata nel padiglione di levante con prosecuzione nell’attigua galleria dei cardinali, è attestato nell’inventario stilato da Noemi Gabrielli all’inizio del sesto decennio del Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399605
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5558
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 5558 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a matita - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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