Ritratto di Giovanna Battista di Savoia-Nemours

dipinto, post 1665 - ante 1675

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, all’altezza del punto vita. Il corpo di lieve tre quarti e il viso quasi frontale con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con i capelli semiraccolti ai lati e dietro la nuca. Dietro le spalle ricadono boccoli. Porta orecchini a pendente e una collana di perle. Veste con ampio scollo ovale che arriva sino quasi alle spalle. Ricca fascia in pizzo che circonda lo scollo e al centro un medaglione ovale con pendente di perla. Il corpetto e ornato da tre file di perle disposte orizzontalmente. Ampie maniche ornate da una fascia di pelliccia. Dietro le spalle si intravede un manto dello stesso tessuto della veste foderato di ermellino. Dietro la figura la parete di fondo e totalmente ricoperta da un tendaggio sontuosamente panneggiato. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna intagliata con motivo a fogliette stilizzate; fascia esterna modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 70 cm
    Larghezza: 60 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La principessa (Parigi, 1644-Torino, 1724) fu l’ultima discendente del ramo collaterale originato da Filippo di Savoia. Sposò nel 1665 il duca Carlo Emanuele II, di cui rimase vedova dieci anni più tardi. Tre giorni dopo la seconda Madama Reale assunse il potere e la tutela dell’unico figlio minorenne, Vittorio Amedeo, in una condizione di estrema incertezza sia per l’amministrazione, che per l’economia e i rapporti politici all’interno dello Stato. Solamente nel marzo del 1684 egli assunse definitivamente il potere, allontanando la madre con la quale da tempo i rapporti si erano profondamente deteriorati. Solo recentemente sono stati fatti tentativi per rilevare con coerenza il peso della reggenza della duchessa, durante la quale spesso furono portati a termine progetti e riforme avviate dal consorte. In tale ambito si inserisce una nuova attenzione verso la politica culturale: dal completamento della cappella della Sindone, all’impresa della pubblicazione del Theatrum Sabaudiae, che uscì una prima volta nel 1682. Precisa fu la volontà di presentare a livello internazionale un’immagine di donna colta e raffinata, sostenitrice delle arti e lettere, certamente non indifferente all’emblematico modello di Cristina di Svezia. Tra il 1675 circa e il 1678 ben tre accademie sorsero in Torino per iniziativa ducale, sul modello di quanto avveniva a livello europeo: una cavalleresca, l’Accademia Reale, una letteraria, bilingue, nominata Accademia francese e italiana, senza dubbio la più sfuggente tra le istituzioni qui menzionate, e una di Pittura, Scultura e Architettura, immediatamente aggregata, nel 1675, a quella romana di San Luca. La tela ripropone, seppure con fattura piuttosto corsiva, un’immagine ufficiale della duchessa realizzata poco dopo il matrimonio con Carlo Emanuele II
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399393
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1444
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1444 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a impressione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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