angelo orante

statua,

La statua, poggiante sul lato destro del frontone dell?altare, raffigura un angelo in adorazione rivolto verso il centro della mensa. La veste e il mantello sono modellati in ampi panneggi che ricadono sul lato anteriore, lasciando scoperti gli avambracci. L?angelo, dalla lunga chioma mossa in riccioli poggianti sulle spalle e ampie ali chiuse sulle spalle, poggia le ginocchia sulla voluta del frontone, porta la mano sinistra al petto e apre il braccio sinistro verso il fedele

  • OGGETTO statua
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Clemente Stefano Maria
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa della Visitazione
  • INDIRIZZO via XX Settembre 25, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L?aspetto attuale dell?altare è frutto di lavori di rinnovamento e interventi successivi, a partire dall?esecuzione su commissione della Madre Superiora Maria Gertrude Provana de Leyni, eletta il 26 maggio 1689, in sostituzione del primo altare ligneo. Il manoscritto conservato nel Monastero delle Visitandine a Moncalieri (?Abregé de La Fondation ce Monastere de Turin fait par notre Chere S.r M.e Gertrude Provane de Leïni Selon le vieux Stile Pour la Bibliothèque Maisone?, pp. 200-207) permette di ricostruire le vicende costruttive. L?altare, che comprendeva una pala di Luigi Vannier (l?autore della decorazione della volta del presbiterio) raffigurante la Visitazione, fu rinnovato in occasione dei lavori per la canonizzazione di Giovanna Francesca Fremiot de Chantal (beatificata il 13 novembre 1751 e salita agli altari il 16 luglio 1767), quando fu modificato, arricchito di un tabernacolo e di un tronetto a sei colonne e fu probabilmente sostituita l?ancona con quella attuale dipinto da Ignazio Nepote. La tesista Valentina Mussini riporta alcuni documenti relativi alla richista di provvista di marmi (marmi di Valdieri, verde di Susa, Alabastro di Busca, Perseghino?) ai Regi Magazzini dal 1756 al 1767 (V. Mussini, ?La Chiesa della Visitazione di Torino: architettura e decorazione tra Sei e Settecento?, Tesi di laurea in Storia del Patrimonio archeologico e storico artistico, Università degli Studi di Torino, Facoltà Lettere e Filosofia, relatore G. Dardanello, a.a. 2007-2008, Appendice). L?iscrizione rinvenuta nel corso del restauro incisa sulla preparazione della doratura , dorati a guazzo di un?ala dell?angelo a sinistra - ?Michele fecit 1766? - permette di datare con esattezza la statua e di confutare l?attribuzione a Stefano Maria Clemente formulata da alcuni studiosi, anche se al momento non è stata proposta un'identificazione precisa (cfr. relazione di restauro in SBSAE, Archivio Restauri, pratica n. AR20291). La relazione contenuta nel verbale redatto durante il Governo francese il 15 settembre 1802 descrive il ?grand autel, dont le fond est tout marbre de rapport ornè de quattre colonnes torches en marbre de rapport avec sa porte de metal dorè, et surmontè d?un petit-Dome a colonnes de marbre terminè par une couronne en bois dorè, toutes les decorations, et les sculptures d?l?autel ainsi que le deux anges adorateur posés sur le deux volute de bois dorè par dessus le dit autel un grand tableau centrè par le haut representant la Visitation? (ASTO, Governo francese, m. 287, n. 10). La notizia dell?intenzione di requisire e trasportare a Parigi le quattro colonne nere dell?altare è presente nella guida di Arneudo (G.I. Arneudo, ?Torino sacra illustrata nelle sue Chiese e nei suoi Monumenti Religiosi nelle sue Reliquie?, Torino Giacomo Arneodo editore 1898, p. 327). L?altare è menzionato nelle principali guide della città, a partire da quella di Craveri (C.G. Craveri, Guida de? forestieri per la Real Città di Torino?, Torino 1753, rist. anast. a cura di A. Peyrot, Torino Le livre precieux 1969, p. 76) e risulta schedato, senza numero di catalogo, in un modello cartaceo datato 7 marzo 1928 conservato all?Ufficio Catalogo della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte (nn. 5255-5285). La scheda riporta l?attribuzione per gli angeli in legno dorato a Stefano Maria Clemente e per la parte marmorea ai ?De Bus, zio e nipote, marmorari di Lugano? con datazione al 1689. Riferisce inoltre che ?sotto alla dominazione francese, all?epoca della soppressione degli ordini religiosi (1802) questo altare venne spogliato delle argenterie di cui si componevano la corona, i capitelli del trono, quelli del tabernacolo e i sei candelabri. Scomparvero pure in quell?epoca le due statue in marmo dorato rappresentanti S. Agostino e S. Francesco di Sales collocate fra le colonne. Anche queste venivano allora rimosse per essere spedite a Parigi quando proteste e ricorsi le facevano ricollocare al loro posto?. Prosegue in Osservazioni
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100215651-4
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE