NAVICELLA PORTAINCENSO, opera isolata di Riva, Giovanni (primo quarto sec. XIX)
NAVICELLA PORTAINCENSO,
post 1802 - ante 1824
Riva, Giovanni (notizie Tra Il 1802 E Il 1824)
Notizie tra il 1802 e il 1824
Piede a sezione circolare, fascia centrale ornata da motivo continuo foglie su fondo puntinato. Fusto con nodo ovoidale ornato con motivo analogo a quello del piede. Scafo scompartito in due settori per faccia da doppia cornice cesellata e sagomata sui lati interni in modo da lasciare uno spazio centrale nel quale è collocato un fiore stilizzato. Lo stesso tipo di cornice si trova nelle valve incernierate del coperchio che presentano, in prossimità della cerniera, un ulteriore motivo floreale. Una valva è interamente ornata da una grossa foglia; nella parte sinistra, sviluppandosi dallo scafo della navicella, elemento ornamentale a tutto tondo a forma di foglia accartocciata
- OGGETTO NAVICELLA PORTAINCENSO
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura
argento/ fusione
argento/ sbalzo
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MISURE
Altezza: 15 cm
Lunghezza: 18 cm
Larghezza: 8 cm
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ATTRIBUZIONI
Riva, Giovanni (notizie Tra Il 1802 E Il 1824)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] Custodia formata da una struttura rigida, sagomata per contenere la navicella, in cartone rivestito in pelle verde zigrinata. L'oggetto è costituito da due valve corrispondenti, unite da cerniere metalliche; chiusura con due ganci metallici dorati uncinati. Sezione trapezoidale, sia per il coperchio che per il contenitore; profilo con angoli smussati. Interno rivestito in pelle scamosciata di colore nero. Sotto base rivestimento in carta marmorizzata monocroma verde (altezza 9.8/ larghezza 15.2/ lunghezza 19.4). Probabilmente si tratta di custodia coeva all'esemplare in esame. L'esemplare fu acquisito nel patrimonio di argenterie della Reale Cappella della SS. Sindone con bolletta di carico n. 10 del 12 Gennaio 1927, indicante la provenienza da Moncalieri, unitamente ad un turibolo in argento e ad un ostensorio. La stessa navicella, inoltre, è registrata in una Bolletta di Carico relativa alla Cappella della SS. Sindone, datata al 12 gennaio 1926, con la medesima indicazione. Nell'inventario del castello di Moncalieri del 1909 è indicata, a margine, una nota di scarico del 1 marzo 1926, bolletta n. 19 e l'oggetto risulta conservato nella Reale Cappella della residenza al piano terreno ove è documentato, attraverso le indicazioni inventariali, almeno dal 1860 con il relativo turibolo. Negli anni tra il 1926 e il 1939 si smantellarono diversi ambienti aulici nella residenza di Moncalieri, in particolare l'appartamento di Maria Letizia e di suo figlio il conte di Salemi, e buona parte dell'arredo venne ridistribuito tra le altre sedi della corte sabauda e vari enti pubblici, compresa la Provincia di Torino che ottenne dipinti, alcuni arredi e sculture, in parte provenienti dalla cosiddetta "Sala Gialla" del castello, per decorare la sala da pranzo del Prefetto e altre stanze di rappresentanza nella sede allora sita in piazza Castello 9 (C. E. Bertana, Note sull'arredo degli Appartamenti Reali del Castello di Moncalieri nel XIX e XX secolo, in F. Pernice (a cura di), Il Castello di Moncalieri. Restauri 1989-1990, Torino, 1990, pp. 116-117). Non dovette trattarsi, forse, della prima volta in cui l'oggetto giungeva alla Cappella della SS. Sindone dal momento che è ripetutamente documentata, tra il XVII ed il XIX secolo, la circolazione e lo spostamento di sede delle suppellettili sacre, come confermava anche, nell'inventario del 1860, il concierge, Luigi Fino, che, riguardo alla Cappella del Castello di Moncalieri, precisava, a margine dello stesso, nella voce Annotazioni: "N. B. Tutti gli oggetti d'arredo della Cappella R.le e della Sacrestia non sono per uso invalso propriamente dati in custodia al Concierge, ma ne tiene cura il sacrista, il quale provvede alle esigenze del servizio concertandosi con il sacrista della Cappella della SS. Sindone in Torino, il quale prende poi gli ordini superiori in proposito dal R. Guardamobili cosiché sovente succedono cambi di paramenti, ed arredi senza che il concierge locale ne sia informato". Benché gli inventari otto e novecenteschi indichino la navicella come complemento del turibolo proveniente dal castello di Moncalieri, la qualità della lavorazione e i motivi decorativi non appaiono uniformi, fatto che indurrebbe a pensare a due diverse commissioni e ad un accorpamento delle suppellettili per pure esigenze di necessità. Stranamente l'oggetto in esame appare privo di punzoni, mentre sul cucchiaino ad esso abbinato e che appare analogo per qualità e lavorazione del materiale, compaiono il punzone del I titolo dell'argento in uso tra il 1814 e il 1824 e il marchio di assaggio di Giuseppe Vernoni (1754-notizie fino al 1824), analogo nella forma a quello di controassaggio usato nel Sei e Settecento, frutto della nuova regolamentazione imposta al ritorno dei Savoia in Piemonte, che comportò il rifiuto del ripristino del sistema metrico decimale utilizzato dal governo francese e il parziale ripristino della normativa precedente, chiaramente riconoscibili sul manico, che permetterebbero di ipotizzare una datazione tra il secondo e il terzo decennio dell'Ottocento, cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 14-15, 28, 29, tavv. III, X. Il marchio di Giuseppe Vernoni compare assai di frequente sulle argenterie piemontesi, data anche la lunga carriera del personaggio: nominato assaggiatore della Regia Zecca nel 1779, primo assaggiatore durante il periodo dell'occupazione napoleonica, carica mantenuta anche al ritorno della corte sabauda, nel 1817 ottenne la nomina di Controllore dell'Ufficio del Controllo Generale delle R. Finanze. Per quanto attiene al punzone dell'argentiere [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087964
- NUMERO D'INVENTARIO 2098
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI interno piede/ su etichetta rettangolare adesiva - 2098 - caratteri numerici - a impressione/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0