Fondo raso da otto, con orditi e trame in fili di seta avorio, ricamato a fili distesi con imbottitura in cordoncino avorio o, in alcune zone, ricamato su sagome in taffetas di supporto. Il ricamo è arricchito da lumeggiature ottenute con l'inserimento di fili d'argento mentre il motivo lineare è ottenuto con una fettuccia di larghezza costante in argento dorato. Il pellicano centrale è in argento filato su anima in seta avorio con supporto in taffetas. il gallone sui lati corti è alto cm. 4 e presenta motivi a ventaglio e a griglia; quello sui lati lunghi è alto cm. 2. Entrambi sono lavorati a fusello d'argento dorato filato con anima in seta avorio, fissati con un punto di seta gialla. La fodera è in taffetas cremisi con effetto di righe verticali. Composto da un unico telo con gallone di bordo basso sui lati più lunghi e più alto su quelli corti. Il motivo centrale è costituito dal simbolo eucaristico del pellicano che si strappa le cartni per donarle ai piccoli, contornato da motivi lineari curvilinei intrecciati con raccordi a ricciolo. Gli intrecci definiscono forme diverse (fra cui 10 piccoli rombi a lati curvi e 6 motivi cuoriformi): il motivo lineare interessa l'intera superficie del velo, definendo campi occupati da motivi floreali
- OGGETTO velo omerale
- AMBITO CULTURALE Manifattura Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ultimo inventario dei paramenti dell'antica parrocchiale di S. Maria delle Grazie redatto prima della consacrazione (Archivio di Stato di Novara, Inventarium Ven. de Fabricae Ecclesiae Paroch.lis Terrae Grig.ci (30/05/1763), fondo notai, notaio G. B. Preti, Grignasco, minutario n. 12 (1763-1765), doc. n. 2427) non annovera alcun velo omerale ricamato ma solo due "continenze" (velo omerale) una di broccato e l'altra in damasco. Il primo velo omerale di cui si ha notizia fu acquistato - insieme ad altri capi di un paramentale - dall'arciprete G. P. Anselmi nel 1782. L'acquisto si riferiva ad un "paramento intiero di ricamo d'oro ricco e ben fioreggiato d'incontro nella soppressione seguita di vaij Monasteri in Milano per il valore di £. 1486,5 imperiali". La richiesta al Vescovo di pagare il debito contratto e la relativa autorizzazione sono dell'11/11/1783: furono utilizzati i fondi dell'altare di San Giustino (£. 400) dell'altare del Crocifisso (£. 48), della antica parrocchiale di Bovagliano (£. 584) e £. 150 di "denaro incerto" esistente presso l'arciprete (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Lettera dell'11/11/1783, Cart. Autentiche, fasc. 6, doc. XV). Il paramentale acquistato fu utilizzato per i riti di consacrazione e fu intentariato a metà Ottocento come "comperato a Milano nell'anno 1784 (sic) già usato; riportato su nuovo nell'anno 1839. Pres.e è in discreto stato". L'inventario dice che era un paramentale bianco ricamato in seta e oro fino, composto da una pianeta, due tunicelle, due stole, tre manipoli, un piviale, velo da calice con borsea, due paliette, un "velo omerale di seta bianca guarnito d'oro fino", un pallio e che tutti i capi avevano fodera in seta rosa. Nessun altro paramentale annovera tra i suoi elementi un velo omerale di tali caratteristiche a metà Ottocento (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte). Il riporto sul nuovo fondo è del 1839 è compatibile con l'oggetto ed il fatto che oggi la fodera sia diversa (cremisi e non rosa) è anche ammissibile per ragioni di usura. Sul velo sono anche riscontrabili integrazioni del ricamo policromo. Interessante anche notare che lo Stella - a differenza degli altri capi del paramentale - descrive il velo omerale con particolari aggiuntivi che lo fanno supporre diverso dagli altri (cosa peraltro ammissibile dato il tipo di acquisto di materiale usato). In effetti è oggi abbinato ad un paramentale che nnovera capi con caratteri differenti ma anche che ne richiamano i motivi ornamentali, come "il pellicano" nel piviale e comunque il tipo di fondo e l'impostazione della decorazione. Le integrazioni più evidenti sono nei ricami policromi, mentre il gallone è certamente originale
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034026
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0