Nel Salento centrale, ed in particolare nella Grecìa Salentina (zona della Provincia di Lecce che viene definita “ellenofona”, cioè dove si parla ancora oggi un dialetto neo-greco chiamato griko) si conservano ancora in diversi territori comunali dei sistemi di pozzelle, molte delle quali sono state, però, profondamente modificate all’inizio del Novecento. A Zollino, piccolo comune della Grecìa Salentina, in contrada Pozzelle (o Puzzelle), a nord-est dell’abitato, si conservano le “Pozzelle di Pirro” che rappresentano uno dei tre sistemi di raccolta delle acque piovane ancora funzionanti del territorio, insieme alle Pozzelle di Apigliano e alle Cisterne di Masseria Gloria . In origine ta freata, cioè i pozzi, di Zollino erano più di 70, oggi, invece, se ne individuano una quarantina disposti su una superficie di circa 1 ettaro; un tempo ogni pozzo aveva il proprio nome: ascilò (alto), lipuneddhra (piccola volpe), scòrdari (aglio), pila (lavatoio) Il loro nome si lega, tradizionalmente, al leggendario passaggio da Zollino di Pirro, re dell’Epiro (regione della Grecia) che, nel III sec. a.C., diretto a Taranto per combattere contro i Romani al fianco della colonia greca, qui le fece costruire per far dissetare i suoi elefanti. In realtà, il toponimo “Pirro”, attestato anche ad Ugento, nel Salento meridionale, è piuttosto da collegare al nome del feudatario Pirro d’Enghien che dal 1378 al 1383 ebbe tra i suoi possedimenti la Contea di Soleto, di cui Zollino faceva parte