menhir

Zollino, non determinabile

Il menhir, in buono stato di conservazione, deve il nome dalla vicinanza con la seicentesca chiesa di Sant’Anna (1670), ha forma parallelepipeda con spigoli piuttosto netti e presenta sulla parte sommitale uno zoccolo, anch’esso in pietra, con un incasso centrale che doveva avere la funzione di accogliere una croce, oggi perduta. I lati maggiori hanno orientamento nord-sud; sul lato occidentale si riconoscono almeno due croci incise. Il monumento zollinese rientra, dunque, per le sue caratteristiche, tra le cosiddette “pietrefitte salentine”, che in letteratura scientifica indicano quei monoliti grezzi e allungati, infissi verticalmente nel terreno o nel banco di roccia

  • OGGETTO menhir
  • MATERIA E TECNICA Reperti archeologici/ pietra/ incisione, intaglio
  • MISURE Altezza: 3.10 m
  • CLASSIFICAZIONE area ad uso funerario
  • LOCALIZZAZIONE Zollino (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via M. Ferente, 70, Zollino (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il menhir di Sant’Anna si trova alla periferia meridionale dell’abitato di Zollino, piccolo paese del Salento centrale, all’interno di uno slargo di via XXV Aprile recentemente sistemato con una pavimentazione a chianche che si interrompe in prossimità del monumento, lasciando così a vista in banco roccioso nel quale il monumento è infisso. Il menhir, in buono stato di conservazione, deve il nome dalla vicinanza con la seicentesca chiesa di Sant’Anna (1670); ha un’altezza di 3,10 metri e perciò si configura come uno dei più grandi monumenti salentini finora noti, misura 0,40 x 0,30 metri alla base, ha forma parallelepipeda con spigoli piuttosto netti e presenta sulla parte sommitale uno zoccolo, anch’esso in pietra, con un incasso centrale che doveva avere la funzione di accogliere una croce, oggi perduta. I lati maggiori hanno orientamento nord-sud; sul lato occidentale si riconoscono almeno due croci incise. Il monumento zollinese rientra, dunque, per le sue caratteristiche, tra le cosiddette “pietrefitte salentine”, che in letteratura scientifica indicano quei monoliti grezzi e allungati, infissi verticalmente nel terreno o nel banco di roccia. I menhir salentini presentano, infatti, una forma tendenzialmente regolare e quasi perfettamente parallelepipeda e sono connotati da una tecnica di lavorazione piuttosto accurata. Spesso sono collocati nelle immediate vicinanze di chiese o cappelle e hanno nomi esplicitamente riferiti alla tradizione cristiana. Molti esemplari, come il menhir di Sant’Anna, hanno incisioni cruciformi sulle superfici o conservano, sulla sommità, basi lapidee e piccoli incassi probabilmente funzionali all’alloggiamento di croci in pietra o in ferro. Sulla base di queste evidenze è stato ipotizzato da alcuni studiosi un fenomeno di progressiva “evangelizzazione” dei pre-esistenti menhir (che dunque avrebbero una possibile origine pre-protostorica), attuato nel tempo e senza una precisa definizione cronologica. Posizione divergente hanno invece assunto negli ultimi anni altri specialisti che, esprimendo forte scetticismo su una cronologia così antica, sostengono una datazione dei monumenti salentini non anteriore all’epoca alto-medievale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO ambito pugliese
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389261
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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