Il ripristino degli argini
A seguito delle verifiche condotte al termine della guerra, si concluse che la situazione degli argini dei fiumi Piave, Tagliamento, Livenza e Cosa era disastrosa. A causa dei combattimenti in quei territori, gli argini si presentavano in condizioni critiche: come riporta il volume pubblicato dal Regio Esercito, vi era “[...] profonda devastazione del territorio circostante mentre tutto era ingombro di rottami e materiale di ogni genere, di cadaveri insepolti, di tombe occasionali ricavate spesso nella massa arginale, proiettili inesplosi e del più inestricabile groviglio di reticolati e di altre difese accessorie[...]”. Inoltre, gli argini furono spesso utilizzati per costruire ripari dal fuoco nemico. Per questo motivo, si stabilì che le prime operazioni da condurre sarebbero state dedicate alla ricostruzione degli argini dei corsi d’acqua su cui gravava il pericolo di non contenere possibili inondazioni; seguendo questa linea si sarebbe prevenuto qualsiasi pericolo ai lavori di riedificazione e bonifica delle cittadine e dei territori limitrofi colpiti dalla guerra.
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Nervesa della Battaglia - Muraglioni costruiti nell'argine destro del fiume Piave ad opera del Genio Militare, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000238
dal Catalogo
Novembre 1918. Attraverso le fotografie del fondo Pantalena – Volpe è possibile capire come si presentavano gli argini del Piave traforati dalle linee di trincea; lo spettatore viene colpito dallo stato di abbandono e desolazione. Anche la natura fu investita dalla furia dei combattimenti.
Un anno dopo – a seguito della conclusione della guerra – si presentavano in gravi condizioni le sponde del Piave: furono scavate anche dalle truppe austriache per costruire delle gallerie per ripararsi dal fuoco nemico; il paesaggio e l’ambiente naturale in prossimità delle acque del fiume fu completamente modificato dall’azione dell’uomo. Inoltre, bisognava ripulire il territorio dai reticolati di filo spinato; una delle novità distruttive introdotte durante il primo conflitto mondiale. I reticolati furono dispiegati davanti alle trincee. Si trattava di strumenti molto resistenti; per passare oltre bisognava aprire un varco utilizzando delle pinze tagliafili. Interessante la didascalia riportata sul retro di una di queste fotografie: “L’ingegnoso dispositivo ideato dal Ten. Col. Cav. Terzani per la compressione in balle del filo ferro spinato ottenuto con la demolizione dei reticolati, per agevolare la raccolta e la spedizione del filo stesso alle fonderie. 25 Aprile 1919”.
Nell’immagine successiva, datata 11 aprile 1919, il Genio Militare, aiutato da operai borghesi, lavorò alla riedificazione del terrapieno destro del fiume Livenza. Contemporaneamente, ci si occupò anche dell’argine sinistro del Tagliamento. Nel marzo dello stesso anno, si lavorò alla ricollocazione delle sponde del Piave. Si trattò di un lavoro lungo e impegnativo: il Magistrato delle Acque, insieme al capo del 3° Ufficio Lavori, ispezionò i lavori condotti sull’argine del Piave, devastato dalle azioni di guerra tra il novembre del 1917 e l’ottobre del 1918. Per fronteggiare la riduzione dei soldati – a causa del loro ritorno a casa – si utilizzarono civili borghesi o in molti casi, prigionieri austriaci. Erano guidati da capi squadra scelti tra il Battaglione degli Zappatori.
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Un tratto di trincea italiana di prima linea sul fiume Piave, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000023
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Ponte della Serra - Ponte durante i lavori per la rinascita delle terre liberate ad opera del Genio Militare, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000013
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Gallerie costruite dagli austriaci negli argini del fiume Piave, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000319
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, balle di filo di ferro spinato, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000329
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, operai a lavoro lungo l'argine di un fiume, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000322
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Morsano al Tagliamento - Ricostruzione dell'argine sinistro del Tagliamento nei pressi del ponte Madrisioad opera del Genio Militare, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000328
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Nervesa della Battaglia - Gli argini del fiume Piave ripristinati dal Genio Militare, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000093
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Presidente del Magistrato alle Acque e del Capo del Terzo Ufficio Lavori in visita ai lavori di ripristino degli argini del fiume Piave, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000165
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, Visita ai lavori di ripristino degli argini del fiume Piave del Magistrato alle Acque e del Capo del Terzo Ufficio Lavori, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000035
Fondo Pantalena Volpe, Archivi Fotografici ICCD
Fotografo non identificato, prigionieri austriaci al lavoro per la ricostruzione degli argini del fiume Piave, 1919, gelatina ai sali d'argento, 12x17 cm, PV000119
M. Lucia Cavallo, Dopo la Grande Guerra: ricostruire la normalità. Il fondo "Pantalena - Volpe", M.A.FO.S. - Museo Archivio di Fotografia Storica, Roma, 2006
Comando Supremo del Regio Esercito, L'Esercito per la rinascita delle Terre liberate. Il ripristino delle arginature dei fiumi del Veneto dalla Piave al Tagliamento, Bologna, 1919