Siracusa - Chiesa di San Francesco all'Immacolata
La Chiesa di San Francesco all'Immacolata è una chiesa ex conventuale che si trova in Piazza Corpaci, nelle vicinanze di Via della Maestranza.
Sebbene le sue origini risalgano all'epoca medievale, l'aspetto tardo barocco che contraddistingue le strutture esterne e gli ambienti interni dell'edificio, è il risultato del rifacimento settecentesco ad opera di Carmelo Mudanò, Nunzio Caracciolo e Luciano Alì.
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa di San Francesco o dell'Immacolata, facciata, 2005, fotografia digitale, DGT004178
dal Catalogo
La Chiesa di San Francesco all'Immacolata, annessa all'omonimo edificio ex conventuale, ha origini molto antiche e risalirebbe al VI sec. d.C. Originariamente era intitolata a Sant'Andrea Apostolo.
Nel 1225 divenne la sede dei Padri dell'Ordine di San Francesco, giunti in quegli anni a Siracusa. Da allora, l'edificio fu intitolato a San Francesco e fu oggetto di una serie di interventi di trasformazione e restauro che hanno modificato l'impianto originario dell'antico edificio. A testimonianza delle origini medievali della Chiesa, sono ancora oggi visibili due archi ogivali in corrispondenza del coro.
La Chiesa venne dapprima restaurata e ingrandita, alla metà del Trecento, dal Vescovo Jacopo Orsini, con la collaborazione delle più illustri famiglie siracusane, tra le quali la famiglia Gargana (il cui stemma gentilizio è tuttora visibile nella decorazione floreale di un arco del presbiterio, mentre nel cortile della Chiesa è conservata una lapide con un'iscrizione commemorativa). Successivamente, alla metà del Quattrocento, l'assetto dell'edificio venne riconfigurato con la trasformazione dell'orientamento, l'innalzamento di uno degli archi del presbiterio e la costruzione delle strutture del chiostro, messe in luce nel 1986 in occasione di interventi di restauro e oggi in parte visibili nelle strutture murarie della sagrestia che le inglobarono.
All'inizio del Seicento, la Chiesa venne nuovamente restaurata e divenne il luogo di sepoltura scelto dagli esponenti delle nobili famiglie siracusane, che qui eressero i propri monumenti funebri. Sebbene oggi scomparsi, tuttavia, la presenza di numerosi stemmi nobiliari e iscrizioni con riferimento alle famiglie aristocratiche locali (comprese le famiglie Gargana, Danieli, Vianisi e Borgia), testimonierebbe la vocazione sepolcrale dell'edificio nel passato.
Una nuova opera di ristrutturazione dell'edificio ebbe inizio nel 1762, ad opera dei maestri Carmelo Mudanò, Nunzio Caracciolo e Luciano Alì, incaricati di modernizzare l'antica Chiesa conventuale. Come materiale da costruzione venne impiegata la pietra locale che si trovava nel giardino del Convento. I lavori di decorazione dell'ambiente interno della Chiesa vennero affidati a Luciano Alì, chiamato a realizzare il ricco apparato decorativo con stucchi in rilievo. Allo stesso Alì venne, inoltre, affidato l'incarico di ristrutturare le attigue botteghe di proprietà del Convento, che esistevano sul fianco della Chiesa.
A quest'epoca risale, dunque, la trasformazione dell'edificio in stile tardo barocco, arricchita poi dalla decorazione dell'altare maggiore, degli altari laterali con frontoni, paliotti e gradinate in marmo e della volta della navata con affreschi realizzati dal palermitano Giuseppe Cristadoro, raffiguranti l'Immacolata Concezione in Gloria tra San Francesco e Sant'Antonio.
Con la legge 7 luglio 1866, che dispose la soppressione degli Ordini religiosi, il Convento con l'annesso chiostro venne ceduto al Municipio e adibito a Palazzo di Giustizia. La Chiesa rimase invece aperta al culto, considerata la sua importanza sia per il culto dell'Immacolata Concezione che si celebrava ogni anno l'8 dicembre, sia per la centralità dell'edificio e l'eleganza degli ornati.
Nel 1868 fu collocato dietro l'altare maggiore il dipinto raffigurante Sant'Andrea, proveniente dalla vicina Chiesa di Sant'Andrea dei Teatini, all'epoca devastata da un incendio. Il dipinto stava a testimoniare che la Chiesa dei Conventuali era intitolata a Sant'Andrea Apostolo. In quegli stessi anni venne, inoltre, dismesso il campanile e collocato, al suo posto, l'orologio proveniente anch'esso dalla Chiesa di Sant'Andrea.
Negli anni Venti del Novecento la Soprintendenza di Siracusa si adoperò per conservare i pregevoli affreschi della volta da eventuali danni visibili nelle coperture della Chiesa e per restituire l'edificio al culto dopo essere stato occupato dai militari durante la Prima Guerra Mondiale. Grazie all'intervento della Soprintendenza, che operò per conto del Ministero della Guerra, vennero eseguiti i lavori di restauro e consolidamento, e vennero messi in luce gli avanzi dell'antica Chiesa medievale.
Nel 1942 la Chiesa fu colpita da bombe aeree che causarono il crollo parziale della volta nella parte adiacente all'ingresso, la distruzione di una parte della decorazione ad affresco e di due altari laterali decorati con stucchi. Vennero subito effettuati interventi di restauro e consolidamento per ripristinare le strutture e gli apparati decorativi della Chiesa. In quell'occasione, furono rinvenute due arcate cinquecentesche sostenute da pilastri e sormontate da un'elegante trabeazione decorata con motivi floreali, a testimonianza delle diverse fasi costruttive e stili architettonici che si sono succeduti nel tempo, in una stratificazione di epoche.
Oggi la Chiesa si presenta in tutta la sua bellezza di edificio tardo barocco, caratterizzato da una facciata di forma convessa aggettante verso l'esterno, suddivisa in due ordini di colonne e paraste con capitelli corinzi. L'apparato decorativo, costituito da bassorilievi con elementi floreali e fogliati, contraddistingue l'intero prospetto, che termina con una nicchia affiancata da volute. Sulla sommità del portale d'ingresso è collocato lo stemma dell'Ordine francescano, raffigurante due braccia che stringono una Croce. Sul fianco destro dell'edificio è visibile l'antico campanile trasformato in torre dell'orologio. All'interno della Chiesa, a navata unica, si sono conservati le decorazioni in stucco e gli affreschi settecenteschi.
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa di San Francesco o dell'Immacolata, facciata, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT004179
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa di San Francesco o dell'Immacolata, facciata, particolare del portale, 2005, fotografia digitale, DGT004181
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa di San Francesco o dell'Immacolata, facciata, particolare, 2005, fotografia digitale, DGT004180
Chiesa di San Francesco all'Immacolata Siracusa, 21/06/2021 (LINK)
Enciclopedia Treccani. Alì, Luciano, 23/06/2021 (LINK)