Siracusa - Chiesa dello Spirito Santo
La Chiesa dello Spirito Santo si trova sul Lungomare d'Ortigia e, con la sua scenografica facciata turriforme dalle linee tardo barocche, domina la vista dal mare.
L'interno è riccamente decorato con stucchi dorati, affreschi sulla volta e altari barocchi con colonne tortili.
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa dello Spirito Santo, cupola, 2005, fotografia digitale, DGT004267
dal Catalogo
La Chiesa dello Spirito Santo sorge nel quartiere del Castello Maniace, sull'isola di Ortigia, nel luogo in cui, secondo la tradizione, sbarcò il primo Vascovo San Marziano, partito da Antiochia per fondare la chiesa cristiana. L'originaria Basilica dello Spirito Santo risalirebbe, dunque, al 363 d.C., ma dell'antico edificio non si sono conservate tracce.
Nel 1454 la Chiesa è documentata come oratorio privato, la cui costruzione fu finanziata dalle donazioni dei fedeli che si riunirono in una "Arciconfratria". Nel 1685-86 iniziarono i lavori di trasformazione della Basilica, con l'intervento dei capimastri Giorgio Casanova e Antonino Puzo incaricati nella ricostruzione della facciata, delle scalinate d'ingresso e dell'altare maggiore; di Scipione Flores, che si occupò della costruzione della cupola; di Pietro Alì e altri capimastri, che intervennero nella costruzione delle diverse parti dell'edificio.
Il terremoto del 1693, con ogni probabilità, distrusse quasi completamente la Chiesa, che venne ricostruita per intero grazie all'iniziativa dei confratelli, su progetto di un autore rimasto a noi sconosciuto. Sappiamo però che ai lavori di ricostruzione partecipò di nuovo Antonio Puzo, affiancato da Laurenzo Chindemi. I lavori terminarono nel 1698 e, seppur mancante la facciata, l'edificio venne consacrato, come ricorda un'iscrizione ancora conservata all'interno della Chiesa.
Nel 1727 l'architetto e pittore Pompeo Picherali fu incaricato della decorazione pittorica dell'altare e del progetto della facciata. Alla realizzazione di quest'ultima, parteciparono anche Giuseppe, Michele e Giovanbattista Alminara e Biagio Romano, che misero in opera il progetto di Picherali.
La facciata, costruita con la bianca pietra calcarea locale, si presenta distribuita su due ordini di paraste con capitelli corinzi, raccordati da volute e separati da un cornicione. Il terzo ordine con le tre celle campanarie venne costruito nel 1796, attenendosi al progetto di Picherali, tuttavia, senza eseguire il frontone di coronamento. Le nicchie, sorrette da davanzali e inquadrate da cornici, scandiscono la facciata creando un effetto di movimento plastico. Il portale centrale è sormontato da un frontone spezzato, sul quale campeggia lo stemma della Confraternita e la data di edificazione. I gradini d'ingresso che dovevano trovarsi nel progetto originario, sono oggi scomparsi, forse in seguito al livellamento del piano stradale.
La decorazione interna della Chiesa venne eseguita da Francesco Carrera tra il 1753 e il 1785, incaricato di realizzare stucchi e dorature. La costruzione delle colonne della navata, alcune delle quali già esistenti, venne invece affidata a Luciano e Antonio Alì, mentre le opere in marmo degli altari delle navate laterali e dell'altare maggiore vennero eseguite dal catanese Mario Biondo. Gli affreschi della volta, raffiguranti le Virtù, sono opera del palermitano Ermenegildo Martorana.
Alla metà dell'Ottocento la cupola venne restaurata e ridecorata e venne ultimato il suo involucro esterno, sotto la direzione dell'architetto Vincenzo Carrubba, che sovraintese anche i lavori di restauro dell'apparato decorativo della navata e delle cappelle laterali, danneggiato dal terremoto del 1848. Altri interventi di riparazione e restauro si susseguirono tra la metà e la fine dell'Ottocento.
Nel 1912 il Sindaco di Siracusa chiese alla Confraternita dello Spirito Santo di concedere in uso l'edificio per la chiamata alle armi. La Chiesa venne dapprima occupata dai militari e, successivamente, utilizzata come deposito per il grano per conto del Ministero degli approvvigionamenti. Soltanto nel 1925 venne derequisita e sottoposta nuovamente a interventi di restauro, affidati all'ingegnere Giuseppe Ottone.
Ciò che più colpisce della Chiesa dello Spirito Santo è la magnificenza della facciata tardo barocca che domina la vista dal mare, costruita sul modello della facciata turriforme che ingloba al proprio interno le celle campanarie. Un modello che conobbe un grande sviluppo nel Val di Noto. Anche la ricchezza architettonica e l'eleganza dell'apparato decorativo interno sono di grande fascino. La navata centrale è separata dalle due navatine laterali da pilastri affiancati da colonne libere che creano un effetto di movimento plastico e scandiscono la volumetria dell'edificio. Nelle navate laterali trovano posto splendidi altari barocchi affiancati da colonne tortili e sormontati da elementi decorativi riccamente scolpiti. Tutto contribuisce a rendere questo ambiente un tripudio del linguaggio tardo barocco e rococò.
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Lungomare d'Ortigia, 2005, fotografia digitale, DGT004129
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino,Siracusa - Chiesa dello Spirito Santo, facciata, 2005, fotografia digitale, DGT004130
Archivi fotografici ICCD, GFN
Gabinetto Fotografico Nazionale, Buratta, Fabrizio - Stocchi, Albino, Siracusa - Chiesa dello Spirito Santo, cupola, 2005, fotografia digitale, DGT004132
Wikipedia, Chiesa dello Spirito Santo (Siracusa), 03/07/2021 (LINK)