Lo strumento è inserito in un supporto ligneo sagomato e dipinto di nero. È costituito da un tubo principale di vetro incolore con due rubinetti di vetro nella parte superiore e un beccuccio in quella inferiore. Il beccuccio pesca in una vaschetta di vetro che, durante l'esperimento, doveva riempirsi d'acqua. Un piccolo manicotto e una guarnizione a disco permettono di isolare il tubo e la vaschetta dall'ambiente esterno. Il tubo è abbinato a una scala graduata di avorio divisa da 0 a 23 pollici, con suddivisioni in 12 linee. Un termometro a mercurio, inserito in una placchetta d'avorio, indica la temperatura nell'intervallo fra -30 e +80 gradi Réaumur. Le divisioni della scala termometrica sono distribuite da ambo i lati del capillare termometrico. L'eudiometro serviva a misurare la quantità di ossigeno presente nell'atmosfera. Per questa ragione Marsilio Landriani lo considerava un congegno adatto a stabilire la salubrità degli ambienti. L'eudiometro si basava sulla reazione chimica spontanea, osservata da Joseph Priestley nel 1772, fra aria nitrosa e aria comune. In termini moderni, l'aria nitrosa (monossido di azoto, NO), sottrae atomi di ossigeno all'aria comune trasformandosi in ossidi superiori di azoto (p. es. biossido di azoto, NO2). Diversamente dal monossido di azoto, questi altri composti sono solubili in acqua. In un ambiente a chiusura idraulica si verifica pertanto una contrazione volumetrica della miscela gassosa che, misurata dallo strumento, esprime la "bontà" o "respirabilità" dell'aria analizzata.